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Cronaca Taurisano

Molotov e richieste di denaro al docente: ma la polizia tende il tranello a un 16enne

Il secondo biglietto con la pretesa di mille e 500 euro gli è costato caro: la vittima gli ha dato appuntamento in piazza, a Taurisano, assieme agli agenti

TAURISANO – Due bottiglie incendiarie e una terza molotov rimasta inesplosa. Più due biglietti con la richiesta di denaro a un professore dell’Istituto tecnico industriale di Casarano. Un 16enne di Taurisano, stesso paese della vittima, è stato arrestato dalla polizia con le accuse di estorsione e minaccia aggravata. In uno dei casi, avrebbe piazzato un piccolo ordigno, fabbricato manualmente, e arrecato lievi danni al giardino della vittima e della sua famiglia. Ma non è tutto. Il giorno dopo, infatti, mentre l'insegnante si trovava in compagnia del proprio figlio, avrebbe lasciato un foglio nella cassetta postale: "Hai paura? Ti è bastato il primo avvertimento? Se vuoi che questa storia finisca porta una bista con all'interno 1500 euro al parco abbandonato di via Lecce, dietro i manifesti il 5 marzo. Non scherzare con il fuoco che ti bruci, non raccontare niente a nessuno, soprattutto alle forze dell'ordine altrimenti sarà peggio per te e per la tua famiglia. I tuoi cari amici". Queste le inquietanti parole inviate al malcapitato.

La seconda pretesa di contanti è però costata cara agli autori. Il 6 marzo, infatti, una seconda bottiglia incendiaria è stata indirizzata verso l'appartamento della vittima. Oltre ai danni arrecati al muro dell'abitazione, gli inquirenti hanno riscontrato anche la presenza di una seconda bottiglia, di quelle dei birrifici, rimasta fortunatamente inesplosa, nei pressi della persiana. E le molotov sono arrivate a tre. Fino a quando, il 10 marzo, il proprietario della casa colpita ha fermato una volante della polizia, di passaggio proprio in quel momento per monitorare l'appartamento dopo gli ultimi fatti. Il docente ha raccontato di aver appena trovato un secondo biglietto, attorcigliato, al quale era stata anche "allegata" una penna semi bruciata.  Intanto, essendo stato installato un impianto di videosorveglianza, gli investigatori hanno recuperato i filmati. I fotogrammi hanno immortalato un giovane col volto coperto da un berretto con visiera e dal cappuccio della giacca.

Il tono della lettera era identico a quella lasciata giorni prima: "“Hai paura? l’altra volta ti abbiamo voluto bene questa è l’ultima tua occasione se te la giochi sara’ peggio per te e la tua famiglia, quindi ti conviene obbedire, le regole sono uguali, non raccontare niente a nessuno porta una busta con1500 euro euro al bar abbandonato di Piazza Mercato il 12.03.2017. Ti sei reso conto di cosa siamo capaci se non te ne sei accorto lo scoprirai. Dai tuoi cari amici”. Alle 17del giorno prefissato, la vittima si è recata nel punto indicato sul biglietto e ha infilato la busta nel luogo "suggerito". Ma non era da sola: assieme alla vittima, erano infatti presenti anche gli agenti. Alle 17, due giovani sono giunti con due scooter in piazza. Uno dei due è rimasto fermo all'angolo, a mo' di palo. L'altro, in sella al mezzo, ha fatto un giro di "perlustrazione", fino a quando si è fermato nei pressi del bar dove si trovava la busta col denaro. Entrambi i ragazzini si sono allontanati con i ciclomotori, per poi essere fermati poco dopo, dalle forze dell'ordine. Uno ha fatto cadere la busta, l'altro è fuggito.  Ma il primo è stato poi rintracciato presso la propria abitazione. In casa di quest'ultimo, durante la perquisizione, è stato rinvenuto il berretto da baseball immortalato dalle videocamere. 

Gli agenti del commissariato di Taurisano, guidati dal vicequestore aggiunto Salvatore Federico, hanno infatti stretto le manette al presunto responsabile della serie di episodi degli ultimi giorni, tutti ai danni del docente. Ma gli inquirenti continuano a indagare: sono infatti convinti che il ragazzino non abbia agito da solo, ma con l’aiuto di altri suoi complici. Il minorenne è stato fermato e identificato: è finito nel carcere minorile. L’attività investigativa proseguirà nel tentativo di individuare anche gli altri autori degli episodi: i poliziotti sono infatti convinti che l’adolescente non possa aver fatto tutto da solo. Ulteriori accertamenti sono infatti mirati a stabilire quale posizione abbia assunto l'altro ragazzino presente al parco.

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