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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Melissano

Pedopornografia: dopo le perizie informatiche scatta l’arresto per un 58enne

E' stato ristretto al regime degli arresti domiciliari un collaboratore scolastico di Melissano. Le indagini sono partite nel mese di dicembre, quando gli agenti di polizia postale sequestrarono migliaia di registrazioni audiovisive a casa dell'uomo, per sottoporle a verifica. L'operazione partì dalla città di Hannover e fu denominata "Beiden Dackel"

MELISSANO – Le perizie disposte dalla Procura della Repubblica di Lecce hanno confermato la presenza di alcune anomalie nel materiale sequestrato a dicembre. Cosimo Siciliano, collaboratore scolastico di 58 anni, residente a Melissano, è stato ristretto al regime degli arresti domiciliari presso la sua abitazione. Nel corso dei prossimi giorni, si presenterà davanti al giudice per l’interrogatorio di garanzia.

La misura è stata disposta dal gip del Tribunale di Lecce, Alcide Maritati, su disposizione del pm di turno, Stefania Maria Mininni, con l’accusa di detenzione e divulgazione di materiale pedopornografico aggravato dall’ingente quantitativo.

L’indagine è stata condotta dagli agenti di polizia postale di Lecce, nell’ambito di un bltiz effettuato nel mese di dicembre, denominato “Beiden Dackel”, “doppio bassotto” in lingua tedesca, dal nome di uno degli indagati. L’attività, è partita dalla Hannover: la polizia criminale posto ha fornito al compartimento di Roma svariati indirizzi Ip, riconducibili ad altrettanti utenti italiani che avrebbero effettivamente condiviso e divulgato quelle registrazioni. Da quegli indirizzi,  sarebbero risultati i collegamenti al noto software “eDonkey2000” per l’acquisizione dei file in questione Da lì scattarono tre arresti, mentre altre 53 persone, tra cui il 58enne melissanese, furono iscritti nel registro degli indagati.

Mesi addietro, infatti, gli inquirenti si sono presentati a casa di Siciliano per porre sotto sequestro un ingente quantitativo di materiale audiovisivo, poi analizzato dagli esperti. Nello specifico, si tratta di  circa 3mila e 500 cd, di cui 2mila e 500 contenenti materiale scaricato da “eMule” e 68 dispostivi, tra hard-disk interni ed esterni e quattro pc. Quei filmati, inizialmente ritenuti pornografici, comprendevano, secondo i riscontri degli investigatori, anche la presenza di minori.

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