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Cronaca

Stava per uscire dal carcere, lo accusano di rapina. E scatta un nuovo arresto

Singolare la storia di un 45enne novolese. I carabinieri di San Donaci l'hanno riconosciuto autore di un'aggressione ai danni di due donne avvenuta a San Cesario di Lecce. E così, rimane in cella

SAN DONACI – Avrebbe dovuto lasciare il carcere proprio stamattina. Nella casa circondariale di Lecce c’era finito per il reato di evasione. E invece, in cella c’è rimasto dopo essere stato raggiunto da una nuova ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip. E questa volta nientemeno che per rapina.

Davvero singolare la storia che vede protagonista Cosimo Marcellino, 45enne di Novoli, ma all’epoca dei fatti sottoposto al regime della semilibertà, con dimora a San Donaci, in provincia di Brindisi. E sono stati proprio i carabinieri della stazione di San Donaci ad attribuirgli un fatto avvenuto mentre era fuori dal carcere, per la precisione a San Cesario di Lecce.

La rapina risale al 6 maggio scorso. Quella mattina, come previsto dalla misura della semilibertà, Marcellino lasciò il penitenziario per motivi di lavoro. Alle 21 di sera avrebbe dovuto farvi rientro, ma il 45enne sembrò essere svanito nel nulla, salvo essere rintracciato il giorno dopo ad Avetrana, in provincia di Taranto, in casa di alcuni parenti, per essere così ammanettato e riportato in carcere.

MARCELLINO Cosimo Valerio, classe 1972-2-2-2Ma c’è di più. Nel pomeriggio del 6, sulla base di quanto appurato dagli investigatori, l’uomo si sarebbe recato a San Cesario di Lecce. Qui avrebbe seguito di soppiatto un paio di donne romene che si stavano recando in un negozio di articoli per la casa. Le avrebbe attese sull’uscio e, non appena uscite, le avrebbe aggredite, impossessandosi di una borsa contenente 200 euro in banconote. Una delle vittime cercò anche di resistere, per essere spintonata con rudezza.

Il giorno dopo, come detto, i carabinieri di San Donaci trovarono Marcellino e lo arrestarono. Nelle settimane successive, grazie a una serie di accertamenti, gli investigatori hanno poi appurato che il mezzo utilizzato dal rapinatore entrato in azione a San Cesario sarebbe lo stesso in uso a Marcellino. Anche la fisionomia, sulla base dell’identikit fornito dalle vittime, coinciderebbe. Sono stati tutti elementi giudicati validi dal gip che, su richiesta del pm, ha emesso l'ordinanza d’arresto. Arrivata proprio mentre era pronto a riassaporare la libertà.  

In collaborazione con Brindisireport.it 

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