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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca Tangenziale Est di Lecce

Sotto effetto di droga come scheggia impazzita: provoca incidente e si gode scena. Preso dopo folle inseguimento

Un 46enne di Carmiano, trovato con tracce di cannabinoidi e metadone nel sangue, è stato arrestato ieri dai carabinieri di Tricase. Dopo aver spento la sua Opel al centro della carreggiata della tangenziale, si è goduto gli inevitabili tamponamenti per poi scappare. Ha seminato pneumatici e pezzi di carrozzeria rischiando di provocare una strage. Denunciato l’altro passeggero

LECCE – A pochi giorni dalla tragedia sulla statale 379, una strage è stata evitata in extremis Scene da film hanno rischiato di provocare la tragedia. Panico, nel pomeriggio di ieri, sulla tangenziale est di Lecce. Avrebbe potuto scatenare conseguenze ben più serie il comportamento di un uomo, arrestato dopo l’inseguimento che si è protratto per almeno nove chilometri, da parte dei carabinieri della compagnia di Tricase. Tutto è cominciato intorno alle 17 quando, all’altezza del negozio “Bricoman”, un malcapitato 33enne di Aradeo percorreva la strada in compagnia della sua figlioletta. All’improvviso la vettura che lo precedeva, guidata appunto dall'arrestato, si è piazzata dalla corsia di sorpasso. Poi fermata a luci spente, senza alcuna segnaletica d’emergenza.

Impossibile evitare l’impatto anche a causa del traffico e delle altre vetture in coda sul lato destro. Fortunatamente, il sinistro non ha provocato ferite alla piccola passeggera. Ma è l'atteggiamento de conducente dell’auto colpita, una Opel Meriva,a lasciare di stucco:  era  lì seduto sul guardrail a “godersi” la scena. Il giovane padre è sceso dal veicolo per comprendere l’entità dei danni e per richiedere i soccorsi dei sanitari del 118.  Mentre l’altro,  tranquillamente, e non curante di nulla,è risalito in macchina e si è allontanato a velocità sostenuta, nonostante i gravi danni arrecati alla carrozzeria della Fiat Punto del 33enne.

Alla guida della Opel, Antonio Cavallone, un 46enne di Carmiano. L’uomo, noto alle forze dell’ordine per reati contro il patrimonio, e lavoratore occasionale, è fuggito a velocità elevata come una scheggia impazzita. Ha colpito in pieno un guardrail, poi l’altro della carreggiata, come una pallina da flipper. Mentre durante la sua folle corsa, ha continuato a perdere pezzi di pneumatici e frammenti meccanici della vettura. Poco distante, una pattuglia dei carabinieri della compagnia di Tricase, guidati dal capitano Simone Clemente, ha notato le assurde manovre di quella Opel Meriva: i militari hanno attivato immediatamente lampeggianti e sirena, intimando l’alt al 46enne per tuCAVALLONE_Antonio_Rosario_1-2telare l’incolumità degli altri automobilisti.

Ma nonostante i carabinieri si sbracciassero con la paletta in mano, il fuggiasco non ne ha voluto sapere di desistere. Al contrario, ha cercato più volte di ostacolare il sorpasso da parte delle forze dell’ordine, “rimbalzando” più di una volta sullo spartitraffico in cemento. Per circa dieci chilometri, i carabinieri tricasini sono rimasti dietro alla vettura dell’uomo, che intanto continuava a seminare frammenti di carrozzeria sul manto stradale. Poi l’imprevisto. Provvidenziale.

All’altezza dello svincolo per Giorgilorio, la frazione di Surbo, Cavallone è finito nuovamente sullo spartitraffico: la gomma sinistra è esplosa. Poi soltanto fumo e la vettura, inevitabilmente, ha concluso la propria marcia, fermandosi al centro della corsia. Il 46enne è sceso dall’abitacolo, assieme a un 49enne suo compaesano. Come se non fosse accaduto nulla, hanno cercato di allontanarsi. Braccati dai militari, i due hanno cercato di divincolarsi, dichiarando di avere il diritto di andare ovunque e di non aver fatto nulla di illecito. Gli uomini dell’Arma hanno subito notato che i due fossero sotto effetto di sostanze psicotrope. Dopo l’arrivo dei carabinieri di Lecce e Campi Salentina, infatti, i militari hanno accompagnato i due in ospedale, per sottoporli agli accertamenti sanitari. Cavallone è risultato positivo all’uso di cannabinoidi e metadone.

Vista la gravità dei fatti, il chiaro pericolo posto in essere durante l’inseguimento, grazie alle dichiarazioni rese dai testimoni e ai rilievi stradali eseguiti dai carabinieri leccesi, l’automobilista carmianese è stato tratto in arresto per resistenza a pubblico ufficiale, omissione di soccorso e fuga a seguito di sinistro, mentre il passeggero denunciato in stato di libertà in concorso. Per quest’ultimo è scattata anche la denuncia per furto di corrente elettrica in quanto, a seguito di perquisizione domiciliare, i militari della compagnia di Campi Salentina hanno accertato che l’uomo usufruiva indebitamente della corrente elettrica mediante bypass del contatore. Per Cavallone si sono aperte le porte del carcere di Borgo San Nicola, alla periferia del capoluogo salentino.

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