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Cronaca

Riduce in fin di vita la compagna saltandole sopra. Arrestato 32enne

L'energumeno è un 32enne, raggiunto dal provvedimento di custodia cautelare in carcere emesso dal Tribunale di Lecce. Ha ridotto in fin di vita la compagna alla presenza del figlio della vittima di appena cinque anni e della nonna

LECCE – Il coraggio di denunciare. E’ quel a cui fanno appello le associazioni di volontariato che si occupano di violenza sulle donne tra le mura domestiche e non solo. E se la giovane vittima avesse avuto il coraggio di segnalare quel che da tempo, pare, accadesse in casa, forse non avrebbe rischiato di morire sotto la ferocia del suo convivente, B.A., le sue iniziali, 32enne, arrestato dagli agenti della Mobile in seguito al provvedimento di custodia cautelare in carcere per lesioni gravissime emesso dal gip Brancato su richiesta del pm Gugliemi. La Questura di Lecce ha ritenuto di non dovere rendere noto il nome dell’arrestato per tutelare anche un minore: nell’ultima violenza domestica l’energumeno avrebbe ridotto in fin di vita la donna proprio alla presenza del suo figlioletto, di appena 5 anni. E a nulla  sarebbero serviti i pianti del bambino terrorizzato e la richiesta disperata della madre della vittima, in quel momento presente in casa, che implorava all’uomo a fermarsi.

Il calvario della giovane donna ha avuto il suo momento peggiore lo scorso 16 novembre, quando era stata ricoverata d’urgenza presso il “Vito Fazzi” di Lecce per le gravissime lesioni riportate a seguito dell’aggressione da parte del suo convivente.

In quell’occasione, la donna era giunta al pronto soccorso con una frattura pubica bilaterale e dell’ala sacrale sinistra, nonché la rottura del femore in tre parti ed una lesione della vescica, giudicata guaribile in 130 giorni. La vittima avrebbe poi raccontato alla polizia che, a seguito del litigio avvenuto in casa, il suo convivente  l’avrebbe spinta in camera da letto e dopo averla fatta cadere per terra avrebbe iniziato a saltare sopra il suo corpo, calpestando il corpo della ragazza con violenza inaudita.

Una scena agghiacciante a cui, come detto, avrebbe assistito il bambino e la nonna. Il 33enne si era fermato solo dopo aver ridotto quasi in fin di vita la propria compagna per l’intervento di un vicino di casa, il quale si era allarmato in seguito alle urla della vittima. Da lì, poi, la corsa in ospedale.  

Agli investigatori, la sorella della vittima avrebbe raccontato che le percosse e gli atti intimidatori duravano da tempo e che la giovane non aveva mai trovato il coraggio di denunciare per timore di ulteriori  ripercussioni.

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