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Cronaca

Arrivato l'acceleratore lineare contro i tumori. Al "Vito Fazzi" si accende una nuova speranza

Il dispositivo di ultima generazione è costato 2,7 milioni di euro. Nel Meridione modelli dello stesso tipo solo a Napoli e Caserta. Perché anche il Salento se ne dotasse alcuni pazienti si sono battuti con generosità, spronando le istituzioni a muoversi

LECCE - Dopo una lunga attesa l'acceleratore lineare per il contrasto di patologie tumorali è arrivato al "Vito Fazzi" di Lecce. 

Il contratto d'acquisto è stato siglato a giugno, per un importo di 2,7 milioni di euro, e ora, dopo le accurate procedure di installazione e contemporaneamente di formazione del personale, si punta ad attivarlo entro la fine dell'anno.

Si tratta di un dispositivo di ultime generazione in grado di - per riprendere recenti dichiarazioni del direttore generale della Asl, Giovanni Gorgoni - giocare la difficile partita contro le neoplasie in attacco e non solo in difesa. D'altra parte, come lo stesso responsabile sanitario ha dichiarato, nel Sud Italia la terapia è ulteriormente complicata da una certa arretratezza tecnologica. Solo a Napoli e Caserta ci sono modelli uguali a quello che sarà a breve operativo nel nosocomio leccese che serve un territorio che per alcuni tipi di tumore presenta un'incidenza di malati pari a quella di aree fortemente industrializzate. 

Perché anche il Salento si dotasse dell'acceleratore lineare è stato dispiegato un impegno, per molti versi commovente, innanzitutto da parte di chi, come Alessandro Malatesta, cui sarà intitolata la sala che ospiterà il macchinario, si è speso affinché le istituzioni recepissero l'urgenza della questione che negli ultimi anni ha mobilitato in maniera tarsversale i rappresentanti politici. 

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