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Cronaca

Lavoro nei tribunali e carceri, Confsal: “Al via la riapertura dei concorsi”

Gli esponenti del sindacato di tutta la regione, compreso il segretario nazionale, si sono dati appuntamento a Lecce, per partecipare a ben due assemblee. Hanno sviscerato i temi del sovraffollamento nelle celle e delle mancate garanzie per gli impiegati nel settore della giustizia

LECCE  - Tribunali e nuova geografia giudiziaria, affaire carceri e riapertura dei concorsi. I tre temi, che per vastità dell’argomento meriterebbero un convegno ciascuno, sono stati intrecciati nelle due assemblee organizzate dal coordinamento regionale giustizia della Confsal-Unsa, in un full-immersion avviato questa mattina e che proseguirà fino al pomeriggio.

 L’incontro è stato doppio poiché  suddiviso tra quello del personale operante nel settore giustizia, nella sede del Tribunale, e l'altro, aperto soprattutto ai quadri dirigenti pugliesi, presso la sala delle Officine Cantelmo. Piuttosto nutrito l’elenco dei punti programmatici del dibattito, che ha visto la presenza, tra gli altri, del segretario generale del sindacato autonomo, Massimo Battaglia e del portavoce regionale, Giovanni Rizzo.

Il lavoro, tanto per cominciare. Poiché, a detta dei sindacalisti, ore ed ore di servizio prestate presso un istituto penitenziario, o nelle aule di un tribunale, non sono minimamente paragonabili a quelle svolte “da un accompagnatore di turisti francesi nelle sale dei Musei vaticani”.

Tribunali e carceri, infatti, tra sovraffollamento, accorpamenti, soppressioni e processi di mobilità, restano una delle priorità da affrontare negli uffici dell’associazione sindacale. “Il personale è ridotto a poco più della metà del necessario, e ogni riforma segna il passo o viene pensata e attuata in modo irrazionale e persino punitivo nei confronti del personale. Presto si capirà, in Italia, che i processi non si celebrano da soli, o quanto meno non con i soli magistrati; che i detenuti non si custodiscono da soli; che i rei non si riabilitano senza alcuna assistenza”, aveva già denunciato l’esponente regionale. Il fenomeno dell’esubero di presenze nelle case circondariali rappresenta un’emergenza alla quale andrebbe trovata una soluzione concreta, senza più procrastinare.

Così, sulla questione, gli esponenti della Confsal-Unsa sembrano convergere verso la revisione e modifica del codice di procedura penale, depenalizzando i reati, "alleggerendo" , di conseguenza, le strutture . “Sappiamo del numero impressionante di detenuti, ma perché aspettare la fine del mese di luglio, come ogni anno, per rendercene conto?”. Via, dunque, a misure alternative come lo conto della pena presso associazioni, ad esempio. Indispensabile anche per il contributo sociale che l'idea apporterebbe.

Altrettanto importante come la riapertura dei concorsi, infine. I portavoce del sindacato l’hanno definita “vitale”. Un’altra delle patate bollenti, ceduta di mano in mano, nell’inconcludente rimpallo delle responsabilità. Vengano ripubblicati a breve, dunque, i bandi per i funzionari giudiziari e contabili. Questa la soluzione lanciata durante l’assemblea. “Servirebbe anche per favorire mobilità e concorsi interni”, dichiarano dal sindacato, sperando che il prossimo governo si occuperà di almeno due punti dei tre scoperchiati.

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