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Cronaca

Scontri con gli steward nello stadio, assolto l’addetto alla manutenzione

Cruciali a dimostrare l’innocenza di Michael Pastore, la visione di un filmato e l’ascolto del collega che era in servizio al suo fianco

LECCE - Assoluzione con formula piena “perché il fatto non sussiste”: è questo il finale della vicenda giudiziaria che vedeva Michael Pastore, 27 anni, di Lecce, imputato per resistenza aggravata a pubblico ufficiale, perché secondo l’accusa, in concorso con altri, avrebbe usato violenza contro uno steward nel tentativo di oltrepassare il settore distinti nord ovest dello stadio di via del mare, a Lecce, durante la  partita con la Sambenedettese del 24 maggio 2017.

Ma il processo discusso questa mattina dinanzi al gup Antonia Martalò col rito abbreviato condizionato dalla visione di un video e dall’ascolto di un testimone ha stabilito che il ragazzo, addetto alla manutenzione dell’impianto di videosorveglianza dello stadio, fosse estraneo agli addebiti. In particolare, attraverso l’avvocato difensore Giuseppe Milli, Pastore è riuscito a dimostrare che quel giorno, insieme a un collega, muniti entrambi di regolare pass, stavano lavorando presso la tribuna est, ottenendo, alla fine del primo tempo, l’autorizzazione proprio dallo steward preposto al controllo. Fondamentali a sostenere l’innocenza di Pastore sono stati il video ripreso dalle telecamere del circuito interno dello stadio e l’esame del testimone, ossia l’elettricista che era al suo fianco, non identificato durante le indagini condotte dalla Digos.

Grande soddisfazione è stata espressa dall’avvocato Milli che, in una nota, ha fatto sapere: “Ancora una volta l’integrazione probatoria ricercata dalla difesa ha risolto un caso di difficile soluzione che ha restituito dignità e lavoro a un ragazzo ingiustamente accusato che per un anno e mezzo è stato messo alla berlina, tenuto lontano dallo stadio e licenziato dal datore di lavoro”.

E’ ancora tutto da scrivere invece il processo (con rito ordinario) - che si aprirà il 5 dicembre dinanzi al giudice della seconda sezione penale del tribunale di Lecce Annalisa De Benedictis - nei riguardi di altri tre leccesi coinvolti nella stessa vicenda: Francesco Capone, di 24 anni, Marco Malinconico, di 23, Nicola Pinto, di 30. A difenderli ci penseranno gli avvocati Giuseppe De Luca e Viviana Labbruzzo.

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