rotate-mobile
Cronaca

Aste giudiziarie, accusata di trattenere le cauzioni chiede l’abbreviato

Sarà discussa davanti al giudice Sergio Tosi la richiesta di rito alternativo avanzata dalla rappresentante legale di una società, arrestata per peculato lo scorso luglio

LECCE - Ha chiesto di essere processata col rito abbreviato Rossana Tornese, la 45enne leccese, rappresentante legale di una società impegnata nelle aste giudiziarie, finita in carcere il 3 luglio scorso per peculato (misura poi attenuata dal Tribunale del Riesame in quella dei domiciliari).

Sull’istanza di rito alternativo, presentata attraverso l’avvocato Paolo Pepe in seguito al decreto di giudizio immediato (attraverso il quale viene disposto il processo ordinario senza il passaggio intermedio dell’udienza preliminare), si pronuncerà il giudice Sergio Tosi.  

L’accusa mossa alla donna, nell’inchiesta coordinata dal pubblico ministero Maria Vallefuoco,  è quella di non aver restituito le cauzioni versate dai clienti, impossessandosi così di una cifra superiore agli 80mila euro.

In particolare, stando agli accertamenti svolti dalla Guardia di Finanza, avviati proprio in seguito alla denuncia dei partecipanti alle gare, per  quattordici volte, l’indagata avrebbe trattenuto le somme versate a titolo di cauzione e per diciannove del ricavo legato alla vendita dei beni pignorati.


 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Aste giudiziarie, accusata di trattenere le cauzioni chiede l’abbreviato

LeccePrima è in caricamento