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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

L’ateneo si schiera contro il caporalato. Zara plaude alla manifestazione “Schiavitù”

Il rettore, mediante una nota, esprime apprezzamento per le intenzioni dell'evento che si terrà a Nardò il 20 settembre. "A tal proposito l'università ha già lanciato l'idea della costituzione di un tavolo condiviso che possa coordinare iniziative imprenditoriali, professionali e formative"

LECCE – Continuano le adesioni personali, ma anche collettive, alla grande manifestazione organizzata per dire insieme, a gran voce, un forte “no” contro il caporalato ed ogni forma di sfruttamento sia lavorativo che personale. Artisti, associazioni e liberi cittadini si sono dati appuntamento a Nardò, il 20 settembre, in piazza Salandra, per partecipare alla grande manifestazione chiamata “Schiavitù. Schiavo io”.

Tra le adesioni “eccellenti” si conta anche quella del rettore dell’ateneo salentino, Vincenzo Zara, che ha inviato una nota con cui, a titolo personale e dell’intera comunità accademica, plaude al valore dell’iniziativa “che ha il merito di tenere alta l’attenzione su un tema di grande importanza e di farlo, in più, con una modalità positiva e creativa”.

“Dire no al caporalato è dovere di tutti - continua la nota - , affermandolo nei fatti, ognuno per le proprie competenze: si tratta di avere rispetto per le persone e per il lavoro svolto e, allo stesso tempo, puntare a un più giusto e lungimirante sviluppo del territorio. Al proposito, nelle scorse settimane, l’università ha lanciato l’idea della costituzione di un tavolo condiviso che possa coordinare iniziative imprenditoriali, professionali, formative e di ricerca. Crediamo infatti in un Sud in cui la ricerca e la produzione, l’innovazione tecnologica e la salvaguardia dell’ambiente, la valorizzazione dei beni culturali materiali e immateriali e del capitale umano e il perseguimento della qualità media accanto alle eccellenze siano la chiave di uno sviluppo armonico e costante. Questo sviluppo passa anche e soprattutto dal coinvolgimento della cittadinanza e da un profondo cambiamento culturale, al quale l’università e ogni altro soggetto, ognuno nel proprio ruolo, può utilmente contribuire”.

La comunicazione di Zara è stata accolta con entusiasmo dagli organizzatori dell’evento: “Tali pensieri sono perfettamente in linea con le intenzioni della manifestazione, al cui programma si continua a lavorare in questi giorni, per una buona riuscita, ma soprattutto per il suo seguito – hanno replicato - . Un impegno che va al di là di un giorno in piazza, un’iniziativa che, nata dal basso, ha messo a punto il manifesto programmatico con le motivazioni che hanno portato alla nascita del gruppo spontaneo e agli obiettivi concreti che questa mobilitazione si prefigge di perseguire”.

È già partita, inoltre, la raccolta di biciclette usate che, durante l’inverno, saranno sistemate per essere donate ai braccianti privi di mezzi di trasporto nella prossima stagione lavorativa nei campi, permettendo loro di raggiungere in maniera autonoma il vicino centro abitato. L’evento offre l’opportunità non solo di prendere posizione contro le ingiustizie, la mancanza di umanità, la schiavitù, ma anche di lanciare un messaggio positivo che sia in favore della dignità umana, della salute e della sicurezza, per i diritti dei lavoratori, per l’abbattimento di muri omertosi fatti di connivenza e opportunismo, di indifferenza o rassegnazione, per sensibilizzare e indirizzare le scelte verso una produzione agricola a sfruttamento zero, per un consumo etico.

Si può aderire inviando un’email all’indirizzo di posta elettronica noalcaporalato@yahoo.it oppure partecipare lanciando un pensiero positivo su facebook o twitter preceduto dall’hashtag #schiavituschiavoio.

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