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Cronaca

Attentato a Brindisi. In stato di fermo un pensionato di Copertino

Svolta nell'inchiesta sulla strage alla "Morvillo-Falcone" del 19 maggio, dove perse la vita la ragazza di Mesagne, Melissa Bassi. Il procuratore Cataldo Motta: "Confessione insoddisfacente, le indagini proseguono"

 

LECCE – Mafia, terrorismo, servizi segreti. Niente di tutto questo. Secondo gli inquirenti, che hanno dato una stretta decisa all’inchiesta più scottante dell’anno, il volto della morte apparterrebbe a un placido pensionato di 68 anni, Giovanni Vantaggiato, imprenditore attivo da decenni nel settore dei carburanti. Vantaggiato, copertinese, avrebbe spezzato la vita di una ragazza mai vista, rischiando di ucciderne altre cinque mai conosciute, per una folle ritorsione, forse per ragioni personali, rispetto alle quali le sue dichiarazioni sono state ritenute non soddisfacenti. In una prima battuta si era pensato che potesse essere una vendetta nei confronti del dirigente scolastico dell’istituto professionale “Morvillo Falcone” di Brindisi, Angelo Rampino, di Trepuzzi, già preside di altri istituti in provincia di Lecce, prima della nuova destinazione. Ma, per il momento, il movente non è chiaro.

Vantaggiato è stato condotto presso gli uffici della squadra mobile della questura di Lecce in tarda mattinata, intorno alle 11. Da allora, l’interrogatorio, portato avanti dal procuratore della Dda Cataldo Motta e dai sostituti procuratori Milto De Nozza di Brindisi e Guglielmo Cataldi di Lecce, è stato lungo, pressante, drammatico. E mentre gli inquirenti cercavano conferme tra le pieghe di parole abbozzate, nella sua abitazione, in via Amerigo Vespucci, a Copertino, i carabinieri svolgevano un approfondito sopralluogo, in cerca di ulteriori elementi concreti.

Foto 0-2Solo a notte fonda l’uomo è stato dichiarato in stato di fermo. Il procuratore Cataldo Motta è uscito dalla questura all’una e un quarto, accolto dagli applausi della folla: “Una confessione insoddisfacente”, ha definito le dichiarazioni dell’uomo che avrebbe ammesso la sua partecipazione all’attentato, non fornendo indicazioni su eventuali altre persone implicate. Non è chiaro neanche se si possa trattare dell'uomo ripreso dalla telecamere del chiosco: "Potrebbe essere compatibile", ha risposto il numero uno della Dda di Lecce.

In mattinata a Brindisi, alle 11, è prevista la conferenza stampa alla quale parteciperanno anche  il vice capo della polizia Francesco Gratteri, giunto a Lecce nel tardo pomeriggio a conferma della fondatezza di questa nuova pista, e i vertici delle forze dell’ordine e della procura di Brindisi. 

Insomma, per ora vi sono alcune scarne certezze e molte lacune. Anche se il movente apparirebbe di natura personale. E pensare che dopo quell’esplosione sorda e la vampata che ha bruciato l’aria, in una data scolpita nella memoria collettiva, il 9 maggio del 2012, spegnendo in un istante la vita di Melissa Bassi, 16 anni appena, mesagnese, e ferendo gravemente cinque sue compagne, si erano formulate ipotesi d’ogni genere, alcune delle quali stravaganti e tutte, comunque, inevitabilmente prossime alla decadenza di fronte a deduzioni condite di logica.

motta-2-2La Scu brindisina, della quale alcuni esponenti hanno inviato dal carcere un telegramma di condoglianze alla famiglia Bassi, un segnale per dire “noi non c’entriamo”, usando le parole del capo della polizia, Antonio Manganelli, non aveva alcun motivo razionale per creare una militarizzazione del territorio che avrebbe solo ulteriormente svilito il suo potere già vacillante dopo gli ultimi colpi subiti. Il terrorismo, di qualsiasi matrice, rossa, nera o anarcoide, scarsamente sarebbe stato propenso a colpire in una scuola per uccidere, e a inimicarsi i giovani, il terreno dal quale sperare, un giorno, di attingere.

E poi, le organizzazioni di un certo tipo, usano il tritolo, che si procurano con una certa facilità lungo le vie dell’Est. Perché, allora, mettersi a giocare con tre bombole di gpl, collegate con un filo elettrico e un rudimentale timer? Per fingere imperizia e creare scompiglio, ha detto qualcuno, tecnica che potrebbero usare servizi segreti nemici dell’Italia o persino interni e, ovviamente, deviati. Stragismo, reazione stizzita della malavita locale, gesto delle cupole di altri territori. Si è detto di tutto e di più, in queste settimane, e il campo delle ipotesi era in realtà molto più vasto e non privo persino di suggestive fantasie alla Dan Brown. Basti pensare a quanta simbologia è stata scomodata: la carovana antimafia che stava per passare da Brindisi, il nome della scuola stessa, dedicata al giudice Giovanni Falcone e alla moglie Francesca Morvillo, la relativa vicinanza con la data della commemorazione della loro tragica scomparsa, il 23 maggio. Nel calderone, si poteva veramente gettare di tutto.

6 giugno, le forze dell'ordine presidiano la casa del fermato

Gli inquirenti, in realtà, non avevano mai perso di vista la pista del gesto insano, per paradosso, quella per un investigatore che conosce il territorio come le sue tasche, la più razionale da seguire. Gesto insano, sì, ma non per questo eseguito da un folle. Almeno, così non è apparso al procuratore Motta il 68enne copertinese. Piuttosto, un uomo lucido. Tant'è: dopo due brindisini messi invano sotto torchio, alla fine le indagini si sono spostate più avanti di qualche chilometro, varcando il confine, da una provincia all’altra. A mettere sulla pista giusta gli inquirenti, alcuni filmati, diversi da quelli visti e rivisti dell’uomo brizzolato con qualcosa fra le mani, forse un telecomando. Filmati che ritrarrebbero una vettura in uso a Vantaggiato e che sarebbe passata più volte davanti all’edificio, quella maledetta mattina.        

E che oggi potesse essere il giorno della svolta, si era dedotto dall’improvvisa uscita del numero uno della polizia, Antonio Manganelli, nella mattinata. A molti non era sembrato solo un caso che, improvvisamente, si fosse esposto con dichiarazioni così nette, smentendo con categorica fermezza il coinvolgimento della criminalità organizzata e del terrorismo. Restano ancora da capire tante cose, però: se Vantaggiato, come si sospetta, avesse uno o più complici e quale sia il reale movente.  Ma i tasselli di quest’orribile vicenda, ora, sembra veramente che stiano iniziando a incastonarsi l’uno con l’altro. 

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Eventuali aggiornamenti nelle prossime ore.

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