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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Campi Salentina

Stalking, 44enne in manette. Divieto di avvicinamento per tre fratelli: perseguitavano la zia

Un uomo di Guganano arrestato per l'insistenza con cui scriveva a una donna, nonostante un processo in corso. Una famiglia di Campi Salentina, padre compreso, avrebbe preteso dalla vittima l'eredità

GUAGNANO – Due casi di stalking nel nord Salento. Il primo a finire nei guai, nella serata di ieri, con l’accusa di atti persecutori è Gianfranco Rigliano, un 44enne originario di Foggia, ma domiciliato a Guagnano: è stato sottoposto agli arresti domiciliari. Nei confronti dell’uomo vi era la misura cautelare del divieto di avvicinamento alla donna di cui si era invaghito e con la quale non aveva mai avuto alcuna relazione sentimentale. Ma nonostante vecchie vicende relative allo stalking, e per il quale stra affrontando un processo in primo grado presso il Tribunale di Lecce, non si è arreso. Tutt’altro. Avrebbe non soltanto inviato centinaia di sms alla donna oggetto dei suoi desideri, peraltro da più numeri. Ma all’interno del testo, non le avrebbe risparmiato offese e insulti. I messaggi, in particolare, si riferivano a una recente udienza in cui erano presenti entrambi.

L’analisi dei tabulati telefonici della vittima, da parte dei militari dell’Arma, ha consentito di attribuire tutte le centinaia di sms a Rigliano. Il giudice della prima Sezione penale del Tribunale di Lecce, non ritenendo più idonea la precedente misura a preservare la vittima, ha sostituito il divieto di avvicinamento con gli arresti domiciliari. Questa mattina, inoltre, i carabinieri della stazione di Campi Salentina hanno proceduto alla notifica della misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa nei confronti di S.O., 65enne, e dei suoi tre figli maschi, A., G. e M., di età compresa tra i 35 e i 40 anni, tutti contadini di Campi, senza precedenti penali. La misura è stata disposta dal gip Vincenzo Brancato, su richiesta del pm Maria Rosaria Micucci.

La vittima del reato di “atti persecutori” in questo caso è la cognata del 65enne. vedova di suo fratello, e quindi zia dei suoi tre figli. Morto il marito della vittima circa un anno fa, i quattro hanno letteralmente perseguitato la donna con l’intento di entrare in possesso dei beni ereditati dal marito. Sulla base di non si sa bene quale diritto, sostengono di essere gli unici eredi di quanto lasciatole dal marito, in quanto la coppia non aveva avuto figli. “In particolare, ritenendo che la stessa non vantasse diritti ereditari sulla abitazione coniugale e le pertinenze della stessa e comunque sui beni intestati al marito, la ingiuriavano e la minacciavano ripetutamente, perpetravano continue aggressioni fisiche a suo danno, si introducevano all’interno della di lei abitazione senza il consenso facendo continue scenate, costringendola in più circostanze ad abbandonare l’abitazione medesima e a trovare ospitalità presso altri familiari, rendendole la vita impossibile e provocando ripetuti interventi dei Carabinieri”: così si legge sinteticamente nell’ordinanza notificata oggi.

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