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Cronaca San Cesario di Lecce

Detenuto morto in circostanze sospette: riesumazione ed esame

Domani mattina presso il cimitero di San Cesario di Lecce l'ispezione cadaverica sul corpo di Antonio Fiordiso, deceduto a Taranto nel 2015. La famiglia lotta da tempo per la verità. Otto i medici indagati

SAN CESARIO DI LECCE – E’ stata disposta per domani mattina alle 11 la riesumazione del corpo di Antonio Cesario Fiordiso, il giovane di San Cesario di Lecce, morto a soli 31 anni, l’8 dicembre del 2015, nel reparto di Rianimazione dell’ospedale “San Giuseppe Moscati” di Taranto.

Nel carcere della Città dei due mari il giovane stava scontando un periodo di detenzione, in seguito a una rapina avvenuta a Galugnano (frazione di San Donato di Lecce) qualche tempo prima. Le circostanze precise che hanno portato in un periodo molto breve verso un grave quadro clinico, fino al decesso, non sono mai state chiarite del tutto. L’intero decorso delle condizioni di salute di Fiordiso rappresenta a tutt’oggi un mistero sul quale la famiglia lotta da oltre un anno per fare luce.  

Presso la sala settoria del cimitero di San Cesario di Lecce, dunque, si svolgerà una ricognizione cadaverica, durante la quale saranno probabilmente acquisti reperti per un approfondimento diagnostico. Il risultato delle analisi che ne deriverà, potrebbe essere un elemento utile a stabilire se eventualmente trasferire la salma altrove per un’autopsia vera e propria. Sempre domani, avverrà un confronto fra i vari consulenti nominati da Procura taratina, famiglia del giovane e indagati. Sono otto, infatti, i sanitari, fra psichiatri e medici di guardia, iscritti nel registro per omicidio colposo dagli inquirenti tarantini.

Per il familiari della vittima, saranno presenti l'avvocato Paolo Vinci e il medico legale Vincenzo Garzya. La Procura ha invece nominato il medico legale Alberto Tortorella e l’anestesista rianimatore Salvatore Silvio Colonna.

Non si sa, ovviamente, se l’esame di domani chiarirà già tutte o almeno alcune delle circostanze legate a questa morte. Di certo, per la famiglia (e in particolare la zia del giovane, Oriana Fiordiso, che ha portato avanti la battaglia con forza per la ricerca della verità), è già un risultato importante aver ottenuto la riesumazione e l’esame sul cadavere, giacché si temeva che la vicenda fosse archiviata.

Il mistero sulla morte è racchiuso in un tormentato mese. Il 31enne fu trasferito dal carcere di Lecce a quello di Taranto, con tappa intermedia nell’istituto penitenziario di Asti. In questa fase, anche vari ricoveri. Secondo la zia, che andava a trovare il nipote ogni mese, senza però vere comunicazioni con la famiglia. All’improvviso, nell’ottobre dello scorso anno, l’annuncio sconcertante: “Crollo epatico, forse per abuso prolungato di psicofarmaci”. Ma ci sono anche altri aspetti da chiarire. Secondo la zia, anche gli effetti di una malnutrizione, e persino sospette lesioni cerebrali, e intercostali. La morte arrivò l’8 dicembre.

Nota: per una ricostruzione completa di tutta la vicenda, consultare gli articoli linkati.

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