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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Bambina morì di peritonite: medico del Fazzi a processo

Un medico dell'ospedale di Lecce dovrà difendersi dall'accusa di omicidio colposo per la morte di una bambina di soli sei anni deceduta per una grave peritonite. Il processo si aprirà a maggio

Un medico chirurgo dell'ospedale "Vito Fazzi" di Lecce di 52 anni, è finito sotto processo con l'accusa di omicidio colposo. E' quanto stabilito dal gup del Tribunale di Lecce, Andrea Cazzella nell'udienza preliminare di questa mattina. L'accusa è di omicidio colposo. La procura ipotizza resposabilità - da accertare ovviamente a partire dal prossimo 5 maggio quando si aprirà il dibattimento davanti ai giudici della seconda sezione penale - del medico per la morte di una bambina di soli sei anni di Trepuzzi deceduta per una peritonite.

Dopo l'aggravarsi delle condizioni, con un rapido consulto presso la guardia medica di Trepuzzi, la piccola venne trasferita presso il nosocomio cittadino. E il medico non si sarebbe reso conto che la paziente presentava un quadro sintomatico di una severa peritonite: forti dolori addominali, diffusi, vomito, rigidità della parete addominale, così come aveva già scritto nella sua ordinanza il gip Antonio Del Coco nella richiesta di imputazione coatta avanzata nei confronti del medico e accolta dal giudice. Solo il giorno dopo, venne disposto il trasferimento d'urgenza presso il nosocomio di Casarano.

E per il gip "considerato il tempo trascorso dall'insorgenza dei sintomi dell'avvenuta perforazione, ben potendosene prevedere il rapido peggioramento, il trasferimento presso un altro nosocomio ha soltanto agevolato il rapido progredire della malattia contravvenendo a precise regola della pratica clinica". I sanitari del reparto di chirurgia pediatrica di Casarano disposero interventi urgenti per sottoporre la bambina ad un'operazione chirurgica ma lo spandimento "massivo" di liquido addominale commisto a materiale ambientale determinarono l'esito infausto dell'intervento chirurgico nonostante potesse ritenersi tecnicamente riuscito. La piccola morì il 10 marzo del 2006. La famiglia della sfortunata bambina si è costituita parte offesa ed è difesa dagli avvocati Angelo Oliva e Giuseppe Bonsegna.

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