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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

"Botti" di Natale, maxi-sequestro da oltre tre quintali

I fuochi d'artificio pirotecnici stavano per essere immessi sul mercato in occasione delle imminenti festività. L'operazione condotta dalla guardia di finanza del comando di Lecce. Due le denunce

LECCE - Lily Magnolia. Altro che fiore. Sono tra i più pericolosi. E che dire di Draghi felici, poi. Oppure Berto, Gold, Cobra, solo per citarne alcuni. Benvenuti, si fa per dire, nell'universo dei petardi fuori legge che si prepara a fare il grande botto di Capodanno. Sono oltre tre i quintali i fuochi d'artificio pirotecnici sequestrati ieri dai militari della guardia di finanza di Lecce nel corso di un'attività info-investigativa autonoma. Si tratta di botti, di genere vietato, ovviamente, che stavano per essere immessi sul mercato in occasione delle imminenti festività natalizie. L'ingente quantitativo è stato sequestrato a carico di due persone, entrambe di Soleto, denunciate all'autorità giudiziaria per detenzione illegale di materiale esplodente.

Due i sequestri, dicevamo, di micidiali petardi provenienti direttamente dalla Cina nei porti del bacino del Mediterraneo e poi giunti nel Salento con normali corrieri. Il primo, oltre 100 chili, è avvenuto in un casolare di campagna, ex fabbrica di fuochi di artificio, peraltro già noto alla guardia di finanza per un precedente sequestro sui generis avvenuto la scorsa estate. Denunciato il titolare, recidivo, un uomo del posto di 46 anni. L'altro sequestro è stato invece compiuto in un normale negozio, sempre a Soleto, di articoli sportivi e sanitari. Tutto in regola tra gli scaffali, ma nel deposito adiacente, il titolare, un 53enne, aveva qualcosa come 220 chilogrammi di botti.

Nel primo e secondo caso, si parla di petardi che rientrano nella quarta e quinta categoria, la cui detenzione e commercializzazione è possibile solo in armeria. Coloro che possono acquistare questo genere di botti, infatti, oltre ad essere maggiorenni devono essere in possesso del porto d'armi. Il motivo? Perché questi fuochi sono considerati dalla normativa vigente né più né meno che armi.

Un esempio? Prendete la micidiale Lily Magnolia: il petardo, uno scatolone carico di esplosivo, si presenta con due micce. Una serve per dare fuoco al petardo, l'altra, per collegare tutto ad un altro botto e allungare la catena delle esplosioni. Ci si diverte anche così. Vai a capire. Ma proprio questo stoppino ha un tempo di accensione molto più breve della prima miccia, quella utile a fare esplodere il petardo. Succede, però, che non essendoci scritte sulla confezione le indicazioni su come procedere, qualcuno scambia le micce, utilizzando la seconda al posto della prima. E allora, boom, senza avere il tempo necessario per allontanarsi e mettersi al sicuro.

Dal 2007 al 2009 la guardia di finanza di Lecce ha registrato un preoccupante incremento dei botti illegali sequestrati: nel 2007, infatti, le "fiamme gialle" hanno tolto dal mercato illegale 600 chili di pericolosissimi petardi, nel 2008, 1363 chilogrammi e quest'anno 1296 chili. Ma per Capodanno mancano ancora un paio di settimane.

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