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Cronaca

Inchiesta filobus, la difesa di Massimo Buonerba: "Sta male, scarceratelo"

Secondo il legale del professore, che ha presentato istanza al gip Antonia Martalò, le condizioni psico-fisiche del professore non sarebbero compatibili con il regime carcerario. Disposta una consulenza da parte di due medici

 

LECCE – E’ un uomo duramente provato nel fisico e nella mente, dai quasi cinquanta giorni trascorsi nel carcere di Borgo San Nicola, Massimo Buonerba, l'ex consulente giuridico dell'allora sindaco di Lecce Adriana Poli Bortone, arrestato lo scorso 13 dicembre dagli uomini della guardia di finanza di Lecce nell'ambito dell'inchiesta sulle presunte tangenti legate al progetto del filobus nel capoluogo salentino. Secondo la difesa del professore leccese, l’avvocato Sabrina Conte, che ha presentato istanza al gip Antonia Martalò, le condizioni psico-fisiche di Buonerba non sarebbero compatibili con il regime carcerario. Per questo domani il giudice conferirà, a uno psichiatra e a un cardiologo, l’incarico di sottoporre a perizia l’ex consulente di Palazzo Carafa.

Lo scorso 29 dicembre il Tribunale del riesame ha rigettato l'istanza, presentata dal legale di Buonerba, di revoca della misura cautelare emessa nei confronti del professore leccese. I giudici del Riesame (presidente Silvio Piccinno, relatore Stefano Marzo, a latere Silvia Minerva) hanno derubricato il capo d'imputazione da concussione a corruzione.

L'accusa ipotizzata nei confronti del professore leccese dalla Procura di Lecce (per cui è stata emessa la misura cautelare dal gip Antonia Martalò) è di concussione, per aver ottenuto proprio dall'ingegner Giordano Franceschini, un altro degli indagati (già arrestato lo scorso 21 novembre e poi liberato dal Tribunale del Riesame) una cifra superiore ai 600mila euro. Il docente dell'Università di Perugia avrebbe così ottenuto l'incarico di progettista del filobus. Entrambe le tesi, però, sia quella difensiva che quella accusatoria, non hanno trovato riscontro nei giudici del Riesame, che sembrerebbero quasi ipotizzare un accordo tra il professore leccese e quello perugino nell'ambito di presunte tangenti legate all'affaire filobus.

Le indagini intanto si stanno concentrando sulla provenienza dei soldi sequestrati sui conti correnti svizzeri di Massimo Buonerba, su cui l'indagato ha già scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere. L'inchiesta che è ha portato all'arresto dell'ex consulente giuridico della Poli è stata avviata proprio in base a una segnalazione della Procura svizzera, che ha sequestrato due conti correnti (presso le banche svizzere Skb e Pkb) sospetti e riferibili a Buonerba, su cui sarebbero transitate cifre vicine ai 2 milioni e 800mila euro.

 

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