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Cronaca

"C'è una bomba in banca". Ed è l'ennesimo falso allarme

Dopo i due casi del Banco di Napoli, questa volta lo scherzo ha riguardato la Credem di viale Otranto. La polizia ha perlustrato gli uffici, senza trovare nulla e senza richiedere l'artificiere

LECCE - Come nella favoletta, a furia di gridare "al lupo, al lupo", non ci crede più nessuno. Il problema è che bisogna andare comunque a verificare, dato che il rischio che la poco simpatica boutade non sia tale è sempre implicito. E così, dopo i due finti allarmi bomba delle scorse settimane al Banco di Napoli di piazza Mazzini, eccone un altro fresco di giornata, questa volta presso la Credem di viale Otranto. Intorno alle 9,20, la telefonata, con voce maschile, al centralino dell'istituto di credito, secondo un copione ormai ben collaudato. "C'è una bomba nella banca", pare abbia detto la voce, dall'altro capo del filo, mettendo in agitazione chi ha raccolto la chiamata, che ha subito avvisato il direttore della filiale.

Usciti tutti dall'ingresso, è stata allertata la polizia, chiamando direttamente il 113. Sul posto si sono recati gli agenti della sezione volanti per un sopralluogo. I poliziotti hanno perlustrato gli uffici, senza trovare (come previsto e prevedibile) niente di sospetto. E questa volta non è neanche stato richiesto l'intervento dell'artificiere. Il tutto s'è risolto in poco tempo. Il primo di questi scherzi ad opera di perditempo, veri e propri falsi allarme che tendono a fare leva, probabilmente, anche sul panico generato dalla recente (e inquietante) sequenza di attentanti (questi veri) a varie attività commerciali di Lecce e provincia, con bombe e incendi, risale al 5 gennaio, quando una voce femminile avvisò il già citato Banco di Napoli della presenza, poi verificatasi inesistente, di ben tre ordigni.

Nell'occasione furono prese misure imponenti, con l'evacuazione dello stabile e la perlustrazione, da parte della polizia, insieme all'artificiere dei carabinieri, dei tre piani che compongono l'istituto. Appena due giorni dopo, un altro falso allarme, sempre al centralino della stessa banca. Era il 7 gennaio ed il caso volle che nella notte, non lontano da lì, fosse esplosa una bomba vera che aveva provocato ingenti danni ad un negozio di bomboniere.

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