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Cronaca

Vertenza Call Marketing: i sindacati chiedono un incontro urgente al prefetto

I segretari di Cgil ed Slc hanno richiesto l'apertura di un confronto, con la partecipazione di Idroservice, per discutere del trasferimento dei dipendenti in un'altra sede

LECCE - Dopo lo sciopero dei lavoratori e delle lavoratrici del call center Call Marketing di Acquarica di Lecce, dello scorso 14 marzo, ora la Cgil e il sindacato di categoria Slc Cgil scrivono al prefetto chiedendo un incontro urgente. La protesta dei lavoratori ha permesso che emergessero, grazie anche agli approfondimenti della stampa, dei risvolti preoccupanti.

In particolare, nella richiesta inviata al prefetto di Lecce, i segretari generali della Cgil e della Slc, Salvatore Arnesano e Salvatore Labriola, fanno riferimento a “quanto emerso nel servizio televisivo a firma di Danilo Lupo, trasmesso su La7 il 16 marzo 2016 nella trasmissione La Gabbia, che descrive la situazione del lavoratori dell’azienda Call Marketing di Acquarica di Lecce”. 

Slc e Cgil Lecce chiedono quindi al prefetto un incontro urgente, considerato che, “a tutt’oggi, - spiegano -, nonostante i ripetuti inviti per l’apertura di un tavolo aziendale di confronto finalizzato a evitare il trasferimento collettivo nella sede di Call Marketing di Acquarica del Capo, queste organizzazioni sindacali non ancora ricevuto nessun riscontro da parte dell’azienda”.

Arnesano e Labriola chiedono, inoltre, che all’incontro “siano presenti sia responsabili di Call Marketing che quelli di Idroservice, entrambe di Presicce, considerato che Call Marketing lavora con commessa monomandataria Idroservice”.

I dipendenti dell’azienda, una trentina di persone, come si è detto, avevano già incrociato le braccia per una intera giornata,  protestando contro l’ipotesi di trasferimento nella sede di Acquarica del Capo. Ufficialmente il motivo del trasloco, da compiersi entro la fine del mese, è legato alla scadenza del contratto di locazione dell’immobile dove tuttora lavorano. Il sindacato  Slc Cgil ha voluto, però, guardare oltre. Arrivando ad ipotizzare che l’intera vicenda sia “strumentale e finalizzata a costringere i dipendenti a rinunciare al contratto a tempo indeterminato, visto che alcuni colleghi, anch’essi dipendenti sede di Acquarica di Lecce, sono stati trasferiti presso un call center della società Idroservice, locato nel comune di Lizzanello e assunti con contratto co.co.pro.”.

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