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Cronaca Taviano

Campagne assediate dai ladri: furti a raffica di bestiame e attrezzi agricoli

Nella notte spariti 50 fra agnelli e pecore. Ma si rubano anche polli, motozappe, rape. Il fenomeno fra Taviano e Gallipoli

LECCE – C’è chi parla di anarchia notturna. “Non c’è una sola porta che non sia stata aperta”, commenta un agricoltore. E’ il fenomeno dei furti nelle campagne, di cui si dice poco, e che invece rappresenta un duro colpo per l’economia locale, specie in tempi di magra come quelli attuali. Un fenomeno diffuso e preoccupante, quasi sconosciuto ai più, ma è tristemente noto a chi opera nel settore. Lo sanno bene, per esempio, sul versante ionico del Salento. Fra Gallipoli, Alezio, Taviano, Melissano e dintorni, nelle ultime settimane si sta verificando un picco che desta allarme.

A ruba le cime di rapa

Il polso della situazione si ha, per esempio, facendo un giro in un importante mercato ortofrutticolo, come quello di Taviano. Quasi ogni giorno qualcuno degli operatori è pronto a narrare le proprie vicissitudini. Per la serie: oggi è toccato a me. Per dirne una, proprio di recente un contadino ha visto sparire le sue preziose cime di rapa. L’ha raccontato quasi in lacrime, ai colleghi. Come se già non bastasse un’agricoltura in ginocchio, piagata da un tempo folle. Grandinate, trombe d’aria, sbalzi di temperatura. Proprio oggi, il direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti, ha spiegato alla stampa che sono a rischio le coltivazioni invernali. E in particolare, broccoli, cavoli, carciofi, finocchi e, appunto, cime di rape. Diventate, quindi, quasi d'oro per i saccheggiatori.

Il guaio è che si ruba di tutto. Non c’è una preda precisa nel mirino. Dall’animale da cortile, fino agli attrezzi agricoli, tutto fa brodo. La settimana scorsa, un imprenditore agricolo dell’area di Taviano ha trovato le porte fracassate. E ha visto sparire in una notte una cinquantina di polli, motozappe, tubi per l’irrigazione. Vanno per la maggiore anche i fili elettrici che s’inabissano nei pozzi artesiani, letteralmente estirpati. Le riparazioni, costano un occhio della testa.

Spariti 50 capi di bestiame

Uno dei furti più grossi, è avvenuto proprio la notte scorsa, in contrada Li Monaci, fra Gallipoli e Alezio. Un allevatore, questa mattina, recandosi nelle sue campagne, ha sgranato gli occhi, trovando un grosso foro nell’ovile. I ladri si sono portati via la bellezza di venti pecore e trenta agnelli. Il poveretto ha subito un danno da migliaia di euro, considerando non solo ogni singolo capo, ma anche la sua capacità di produzione. Non ha potuto fare altro che denunciare i fatti pressi la stazione dei carabinieri di Gallipoli. E i militari hanno svolto un sopralluogo per una verifica e per la ricerca di tracce.

Nelle caserme delle varie stazioni dei militari dipendenti dalle compagnie di Gallipoli e Casarano, si accavallano così fogli su fogli. Una denuncia dietro l’altra. Ma pattugliare territori vasti, spesso male illuminati, non è facile. Ci vorrebbero anche più uomini e a volte occorrono servizi mirati. Nelle campagne fra Aradeo e Galatina, per esempio, dopo una serie di furti a raffica di gasolio, il commissariato ha iniziato a svolgere sopralluoghi notturni. Fermando – sorpresa - due guardie giurate .

Si chiede aiuto alle istituzioni

E’ chiaro che s’è trattato di due mele marce e che i furti nelle aree rurali vanno attribuiti a una molteplice serie di soggetti. Dagli occasionali, a quelli più specializzati in rame e metalli o bestiame. Per esempio, non sfuggno al problema nemmeno le cave attorno a località Li Sauli (Gallipoli). Nella notte fra giovedì scorso, da una di queste sono stati portati via 300 metri di cavi. Anche in quel caso, sporta denuncia ai carabinieri.

Diversi allevatori, agricoltori, imprenditori in generale, questo è certo, stanno subendo sulla propria pelle quella che avvertono come una sorta di tortura. Vorrebbero più attenzione dalle istituzioni locali e, magari, che fosse interessata la Prefettura.    

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