Finto rappresentante di cera, il solito truffatore seriale raggira anche un prete
Giovanni Luigi Pellegrino, 42enne leccese, già in arresto dopo una sequenza impressionate di truffe, è stato riconosciuto anche per un altro avvenuto a luglio a Campi Salentina. Al sacerdote ha rifilato una fattura falsa, prendendo quasi 100 euro e sparendo senza ovviamente mollare alcun prodotto
CAMPI SALENTINA – Truffatore impenitente e anche camminatore instancabile. Almeno, fin quando non gli hanno stretto le manette ai polsi dopo l’ennesimo “bidone”. Sembra infatti che Giovanni Luigi Pellegrino, 42enne di San Cesario di Lecce, da un paio di giorni ai domiciliari dopo l'arresto della polizia, per spillare denaro andasse un po’ ovunque. Non batteva solo il capoluogo, ma anche la provincia. E non praticava solo esercizi commerciali, ma anche le chiese. E sì che non c’è più religione.
I carabinieri di Campi Salentina l’hanno infatti smascherato dopo una truffa (solo una delle tante, vista l’impressionante sequenza di denunce) ai danni di un sacerdote del paese. Era il 12 luglio scorso. Pellegrino, nel suo eterno gioco di ruolo, escogitando sempre nuove idee e identità, si sarebbe recato in parrocchia fingendosi, questa volta, rappresentante di cera. Per una chiesa, niente di più ordinario. E dunque, niente di più facile per attirare l’attenzione del parroco.
Una rapida presentazione, poi l’accordo: 95 euro in contanti subito (ovviamente con regolare ricevuta, un classico del repertorio di Pellegrino) e la consegna immediata della merce. Peccato che al pagamento non è seguita alcuna consegna. Presi i soldi, arrivederci e grazie. Al povero prete, rimasto (è il caso di dire) di cera, in mano giusto quella ricevuta. Falsa, chiaramente. Intestata ad una fantomatica cereria del basso Salento.
La questione è così passata di mano alla caserma dei carabinieri di Campi Salentina. I militari hanno ricostruito la vicenda grazie a testimonianze e analisi delle tecniche di raggiro più note. Per l’uomo, quella odierna, solo l’ennesima denuncia depositata presso la Procura della Repubblica di Lecce. E questo dopo essersi improvvisato anche rappresentante di una ditta di servizi, organizzatore di feste, venditore di candele alla citronella e chissà cos’altro ancora.
