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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Cannole / Via XXIV Maggio

Le vittime reagiscono, i rapinatori fuggono. Poi li bloccano i militari

Fallito assalto al Despar di Cannole. Walter Calò, 36enne di Zollino e Andrea Costantini, 34enne di Martano si sono arresi dopo un'inutile fuga terminata a Serrano. Avevano due pistole, una delle quali vera e pronta per l'uso

CANNOLE – In fuga da Cannole, bloccati a Serrano, frazione di Carpignano Salentino. La “carriera” di due rapinatori s’interrompe (per ora?) proprio qui, in questo piccolo borgo. Walter Calò, 36enne di Zollino e Andrea Costantini, 34enne di Martano, entrambi noti alle forze dell’ordine, hanno prima subito la risposta del titolare e di alcuni avventori di un supermercato, poi si sono arresi ai carabinieri, dopo un inseguimento. E meno male che non hanno usato le armi: una era vera e carica.

Tutto è iniziato verso le 19,45. Calò e Costantini, con volti coperti da passamontagna, sono entrati nel Despar di via XXIV Maggio per consumare una rapina. Ma la risposta veemente di chi era all’interno (si sono scagliati in massa contro di loro), li ha colti di sorpresa. E hanno preferito battere la ritirata. Saliti a bordo di una Fiat 500, però, in quel momento, libero dal servizio, ha notato tutta la scena un brigadiere dei carabinieri dell’aliquota radiomobile di Maglie, che ha contattato i colleghi di Maglie stessa e della stazione di Bagnolo del Salento e ha iniziato a inseguire la 500 con la sua autovettura. 

Nel frattempo, altri militari hanno bloccato tutte le possibili vie di fuga, fermando così i due all’altezza di Serrano, lungo la strada provinciale Martano-Otranto. Durante la fuga i due hanno anche tentato di disfarsi delle armi, gettandole dall’auto in corsa, ma sono state recuperate dai militari.

Calò e Costantini, una volta bloccati, hanno subito ammesso le loro responsabilità. Condotti in caserma, a Bagnolo del Salento, sono stati dichiarati in arresto. L’autovettura usata, si è poi scoperto, era stata rubata quella stessa mattina a Martano. E’ di un 64enne. Le armi, invece, sono risultate una scacciacani senza tappo rosso e una calibro 9x21, quest’ultima funzionante, con matricola abrasa e caricatore inserito contenente cinque proiettili.

Ora rispondono di tentata rapina in concorso, furto aggravato, porto illegale di armi da sparo e detenzione di arma di clandestina. Si trovano nella casa circondariale di Lecce. Fondamentale s’è rivelata la collaborazione dei cittadini e tempestiva la risposta dei carabinieri. Il comandante provinciale, colonnello Giampaolo Zanchi, si è complimentato personalmente con i militari intervenuti, evidenziando prontezza e determinazione.

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