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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Capodanno 2008: i rifiuti del cenone nelle nostre case?

Grottaglie e Fragagnano accetteranno i rifiuti provenienti da Lecce nelle proprie discariche solo fino a fine dicembre 2007. Per quella data gli impianti alternativi non potranno essere pronti


di Antonio Bruno *

Leggo sulla stampa che i rifiuti del bacino Lecce 2 (che ammontano a oltre 500 tonnellate giornaliere) vengono smaltiti a Grottaglie e Fragagnano con un forte aggravio di costi e i sindaci del leccese sono costretti a racimolare questi soldi aumentando le tasse ai cittadini. Sempre dalla stampa apprendo che Grottaglie e Fragagnano accetteranno quei rifiuti nelle proprie discariche solo fino a fine dicembre 2007 e che per quella data gli impianti alternativi alle discariche non potranno essere pronti.

Nel 2004 (appena tre anni fa) il dottor Stefano Macchia e il professor Paolo Sansò dell'Università del Salento elaborano uno studio che fornisce agli amministratori locali o privati uno strumento conoscitivo iniziale per la scelta di quelle aree "idonee a ospitare" discariche controllate che da un lato tutelano la risorsa ambiente e la salute dell'uomo e allo stesso tempo rispettano particolari limiti e vincoli.

I due studiosi affermano in questo lavoro che le alternative di localizzazione ottenute permettono ai promotori del progetto di una discarica di risparmiare tempo e denaro, perché il progettista sa già in quali aree del territorio di studio deve approfondire le indagini e ricercare le soluzioni di progetto ottimali. Inoltre affermano che le aree idonee individuate nel loro lavoro permettono sia la costruzione di una discarica per rifiuti non pericolosi sia la costruzione di una discarica per rifiuti inerti o per rifiuti pericolosi.

Possibile? Tre anni fa l'Università del Salento aveva già individuato i siti?

Oggi si dice che Ugento, Poggiardo e Nardò e Cavallino nella parte interessata dalla discarica sono la soluzione del problema dei rifiuti e quindi io sono andato a vedere nel lavoro dei ricercatori dell'Università di Lecce che corrisponde alla figura 1 se Ugento è tra i siti individuati dallo studio e noto subito che Ugento, Poggiardo e Nardò e Cavallino (nella parte interessata dalla discarica) non sono tra le aree idonee a ospitare discariche controllate.

Mi chiedo e vi chiedo: come è possibile? Ma quali criteri hanno guidato il lavoro dei due studiosi? Me li sono andati a vedere e se li volete andare a vedere anche voi sono tutti elencati nell'Allegato A.

In figura 2 ho potuto vedere le ragioni che hanno portato gli studiosi a escludere Ugento e infine nella figura 3 il colore giallo con cui sono colorati i territori dei comuni di Ugento, Poggiardo, Nardò e Cavallino (nella parte interessata dalla discarica) mi da la certezza che quei territori non sono idonei a ospitare discariche controllate. Ma qualcuno potrebbe obiettare che questi dati sono noti solo agli studiosi. Qualcuno potrebbe sostenere che nessuno ne era a conoscenza e quindi poi prodursi in tutte le considerazioni sul ruolo della ricerca che risulta barricata negli istituti e sulla assoluta mancanza di comunicazione divulgativa delle scoperte. Invece no!

Come nella tradizione statunitense che vuole che ciò che viene prodotto con danaro pubblico è fruibile da chiunque il professoer sansò e il dottor Macchia dell'Università del Salento hanno pubblicato su Internet il lavoro che vi ho sintetizzato e chiunque può consultarlo alla pagina: https://www.geoteca.unile.it/Geodiscariche.htm.

Io fossi in voi andrei a dare uno sguardo.

* Agronomo frequentante il "Master Internazionale in Diagnostica Urbana e Territoriale" organizzato dalla Facoltà di Ingegneria e Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali dell'Università di Lecce finalizzato alla realizzazione di un elenco internazionale di esperti in "Diagnostica Urbana e Territoriale"

ALLEGATO A

FIGURA 1

FIGURA 2

FIGURA 3

In Evidenza

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