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Mercoledì, 17 Aprile 2024
Cronaca Ugento

Carenze igieniche, sequestrate nel parco aree parcheggio per camper

Agenti del commissariato di Taurisano, militari della finanza di Casarano e personale Asl sono intervenuti fra Torre Mozza e Torre San Giovanni. Denunciati una 65enne e un 32enne. In un caso, anche sanzioni per impiegati in nero

 

UGENTO – Parcheggi nel camper del parco naturale di Ugento fuori norma, e scattano denunce e sequestri. In un caso, i guai sono doppi per via anche della presenza di manodopera in nero. Una donna di 65 anni ed un uomo di 32, titolari di due strutture ricettive fra Torre Mozza e Torre San Giovanni, sono stati infatti segnalati alla procura di Lecce dai militari della guardia di finanza della tenenza di Casarano e dagli agenti di polizia del commissariato di Taurisano. In entrambi i casi, le strutture sarebbero state carenti in tema di autorizzazioni sugli impianti di recupero, stoccaggio e smaltimento dei reflui liquidi dei numerosi camper in sosta.  

L’operazione di controllo è stata estesa a diverse aree situate lungo la fascia costiera di Ugento, adibite al parcheggio dei camper, e s’è svolta insieme con personale medico dell’Asl di Casarano. Per le violazioni riscontrare in materia ambientale, il magistrato di turno ha ordinato il sequestro delle aree. I titolari, ora, in tempi brevi, dovranno risolvere il problema a loro spese, per evitare il protrarsi di situazioni che, a lungo andare, potrebbero causare deturpamenti nel parco naturale regionale “Litorale di Ugento”, sito di interesse comunitario, sul quale esistono vincoli paesaggistici, idrogeologici, geomorfologici e faunistici.

Senza titolo-2-4-2Inoltre, presso una delle due strutture, quella di Torre San Giovanni, sono stati individuati due addetti assunti senza regolare contratto. Praticamente, era “in nero” l’intera forza lavoro. Le sanzioni amministrative, in questi casi variano da mille e 500 a 12mila euro per ciascun lavoratore, maggiorate di 150 euro per ogni giornata di lavoro effettivo, con, in aggiunta, un’ulteriore contravvenzione per non aver versato  contributi e premi, non inferiore a 3mila euro, indipendentemente dalla durata della prestazione lavorativa accertata.

C’è poi da aggiungere, come in questo caso, la misura più grave della sospensione dell’attività imprenditoriale. Fatto che si verifica quando l’impiego del personale è pari o superiore al 20 per cento del totale dei lavoratori. 

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