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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Carmiano / Via Milano

Terrore in una villetta: irrompono tre rapinatori e immobilizzano una donna

E' successo di primo mattino a Carmiano, in via Milano. I malviventi hanno fatto irruzione in casa, legando a una sedia la vittima, un'amica di famiglia. Sottratti diversi monili e soldi in contanti. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della stazione e della compagnia di Campi Salentina

​CARMIANO – L’azione è stata tanto spregiudicata quanto per certi versi goffa. Tutto lascia pensare che i malviventi abbiano fatto male i calcoli. Sebbene fossero pronti all’eventualità che in casa potesse esservi qualcuno, tanto da portarsi dietro una pistola a tamburo e alcune fascette rigide di plastica da elettricista, sembra che siano rimasti sorpresi al punto tale da una presenza inattesa, da compiere errori che potrebbero pagare molto caro.

Nella fuga, infatti, hanno perso sia un cappello, sia alcune di quelle fascette. Tutto materiale d’indubbio interesse investigativo, recuperato dai carabinieri della compagnia di Campi Salentina e che sarà sottoposto alle verifiche della scientifica. Nella villetta presa di mira, a Carmiano, infatti c’era un’amica della famiglia chiamata per un’incombenza.

Nella mattinata sarebbe dovuto arrivare uno spedizioniere con un mobile, ma i proprietari dovevano recarsi al lavoro e quindi l’unica possibilità era chiedere un favore. Ma la donna, sulla trentina, invece di un corriere con un pacco, s’è ritrovata davanti tre malviventi. E devono essere stati momenti di terrore puro.

Erano da poco passate le 7,30 del mattino. I proprietari di una villetta di via Milano erano usciti da pochi minuti. Il marito è un imprenditore che amministra un ricamificio a gestione familiare, la consorte lavora invece in una ditta di autoricambi. In casa non c’erano nemmeno le figlie, uscite per andare a scuola. La donna era dunque rimasta sola in attesa che suonassero al campanello, per ritirare il mobile, quando all’improvviso ha udito l'inconfondibile fragore di un vetro in frantumi. E in un istante s’è ritrovata in balia dei tre malviventi. 

Giacché erano appena trascorsi dieci minuti dall’uscita di casa dei proprietari, è facile immaginare che i rapinatori fossero appostati nelle vicinanze, per osservare i movimenti e capire quando entrare in azione. Solo, non devono essersi accorti della presenza di una persona ancora all’interno, ragion per cui, quando hanno scavalcato il muro posteriore e hanno sfondato la porta a vetri della cucina, pensavano evidentemente di essere soli.

Sono stati attimi di sorpresa per tutti - avrebbe raccontato qualche ora dopo agli investigatori dell’Arma la giovane -, quando si sono ritrovati a tu per tu. I malfattori incappucciati, lei sbigottita. Dopo qualche momento di smarrimento, i tre sono passati a quello che si potrebbe definire il “piano B”, la trasformazione di un furto in villa in una rapina. Uno di loro ha estratto la pistola a tamburo e tenuto la vittima sotto tiro, gli altri le fascette e le hanno legato i polsi, dopo averla fatta sedere.

Quindi, hanno fatto il giro delle stanze, arraffando gioielli dalla camera da letto,  300 euro, alcune borse e una macchina fotografica. Fra bottino e danni provocati alla porta-finestra, circa 10mila euro. I rapinatori sono poi fuggiti scavalcando lo stesso muro sul retro, dopodiché la donna è riuscita a dare l’allarme.

IMG-20150316-WA0003-3Le mani erano ancora legate con le fascette, ma questo non le ha impedito di afferrare il telefono e chiamare prima il marito, poi la moglie. Ed è da loro che è partita la richiesta d’intervento al 112. Sul posto si sono fiondati i carabinieri della stazione locale e della compagnia di Campi, comandanti dal maggiore Nicola Fasciano.

Gli investigatori hanno tagliato le fascette dai polsi della donna e ascoltato la sua testimonianza. La villetta è dotata di sistema di videosorveglianza, ma un errore che non hanno fatto gli intrusi è stato quello di lasciare l’hard-disk. Hanno pensato bene d'impossessarsene, per far sparire i fotogrammi che li immortalano. Ecco perché gli investigatori hanno chiesto ad altri residenti e commercianti della zona se fossero muniti di telecamere.

Fra i dettagli utili all’indagine, oltre agli oggetti reperiti (in particolare il cappello), anche il fatto che i tre si esprimessero in italiano, con cadenza locale. Per quanto riguarda la via di fuga, non è improbabile che si siano diretti nella vicina via per Leverano, la più semplice e rapida per lasciarsi alle spalle Carmiano. 

La notizia di questa rapina suscita particolare scalpore se si tiene conto del fatto che si tratta del secondo episodio analogo in poche ore. Risale alla tarda serata di ieri, infatti, un caso a Montesardo, frazione di Alessano, dove in balia dei malviventi è finito un anziano. Incursioni la cui frequenza inizia a destare una certa inquietudine, se si tiene conto anche dei recenti casi a Lecce di anziane derubate nel cuore della notte.      

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