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Cronaca Minervino di Lecce

Caroppo contro la Regione su gestione del fotovoltaico

Il sindaco di Minervino critica, con una lettera ai colleghi, i limiti della proposta della Regione sull'efficentamento energetico: "Si valicano le competenze regionali a danno dei Comuni"

MINERVINO - Ettore Caroppo contro i limiti della proposta energetica della Regione Puglia: il sindaco di Minervino, da sempre antesignano di scelte energetiche, prende carta e penna e scrive ai vertici regionali, all'associazione dei sindaci e al presidente della Cabina di Regia dell'Area Vasta di Casarano, Ivan De Masi, per contestare, a seguito della recente presentazione ai sindaci beneficiari di un finanziamento per l'efficentamento energetico (linea 2.4), la bozza delle linee guida per ottenere lo stesso, a causa di alcuni limiti riscontrati nella proposta prodotta dalla Regione Puglia (attraverso la Bozza delle Linee Guida, Azione 2.4.1 "Promozione del Risparmio energetico), dove viene previsto l'impiego di energia solare nell'edilizia pubblica non residenziale (aree da concedere in locazione).

Limiti che, secondo Caroppo, per certi aspetti, valicano le competenze regionali, sfiorando l'abuso di potere nei confronti delle Municipalità, tali da richiedere miglioramento di quanto proposto dalla Regione: "Faccio notare - afferma - come, proprio l'Art. 1 comma 2 della Bozza, recita espressamente che l' Asse 2 ‘…persegue l'obbiettivo operativo di sperimentare e realizzare forme avanzate di interventi di efficentamento energetico degli edifici e utenze energetiche pubbliche ed a uso pubblico…'. In particolare nel Comma 3 è specificato che la linea d'intervento 2.4 ‘prevede l'adozione di tecniche per il Risparmio Energetico nei diversi settori d'impiego' facendo "particolare riferimento alla promozione del Risparmio Energetico, all'impiego di energia solare, nonché all'efficentamento energetico ed alla Certificazione ambientale energetica".

Appare chiaro ed evidente, secondo il primo cittadino di Minervino, come sia questo l'alveo in cui muoversi nell'individuazione dei progetti da finanziare senza spazio per interpretazioni diverse: "Al contrario, la Regione Puglia, ed in particolare l'Assessorato all'Industria e all'Energia - evidenzia -, antepone ad ogni valutazione progettuale, l'obbligo ai Comuni di mettere a disposizione solai o terreni di proprietà da concedere in affitto a delle aziende individuate dalla stessa Regione per l'installazione di impianti fotovoltaici. Tutto questo nonostante dai Comuni siano già state presentate, all'Area Vasta, schede e progetti realizzati sulla scorta di requisiti che la stessa aveva precedentemente dettato, sempre su indicazione della Regione e che non prevedevano, né coofinanziamenti del 15% né obblighi di aree da concedere in locazione".

"Mi domando - prosegue Caroppo - il Comune che non ha nessuna area da mettere a servizio, non ha il diritto di rendere efficiente il proprio patrimonio e pagarsi il mutuo per l'eventuale co-finanziamento, con i risparmi rivenienti dai consumi energetici ridotti, o addirittura azzerarli, così come dovrebbe essere un progetto di Efficentamento? Ed ancora, prendendo per buona la proposta di affittare le aree di proprietà, perché espropriare i comuni di competenze proprie come quella di individuare, attraverso bando pubblico, delle aziende per installare gli impianti Fv, a patti e condizioni che ogni singola municipalità ha il diritto di decidere?"

Caroppo si augura che chi ha immaginato il bando abbia messo in conto che i comuni affittando le aree perdono la possibilità di usufruire degli incentivi previsti dal Conto Energia: "Ma questo - precisa - al Presidente Vendola e all'Assessore Capone è sicuramente sfuggito. Perché, la Regione si arroga il diritto di individuare delle aziende che abbiano requisiti economici e finanziari tali da garantire ingenti investimenti, escludendo di fatto, e quindi danneggiando le piccole e medie imprese del territorio, se non addirittura Pugliesi, privando anche in questo caso i Comuni della loro facoltà di ricercare, operatori che operano nel proprio territorio".

Il sindaco di Minervino ricorda ai colleghi che il fotovoltaico "non è Efficentamento" ma "una componente", per far si che l'edificio, interessato dall'intervento, utilizzando le diverse tecniche che il mercato mette a disposizione, completi "la neutralizzazione delle emissioni di anidride carbonica, cercando di assegnare all'edificio una certificazione di sostenibilità ambientale alta da 3 a 5, (Protocollo Itaca), e una certificazione energetica in classe A, o meglio se A++, come determinato dal D.Lgs. 191/05, 311/06 e successivi decreti".

Appare ovvio, secondo il primo cittadino, che la graduatoria e la scelta dei progetti da finanziare dovrà essere quella della migliore classificazione energetica dell'edificio, a cui si giungerebbe applicando le diverse tecniche dopo l'intervento, e non il "ricatto" della messa a disposizione di superfici di proprietà comunale in favore di aziende che la Regione avrà, nel frattempo individuato attraverso un bando che comporterà "inevitabilmente l'esclusione di tutte quelle piccole e medie realtà che già faticano a trovare gli giusti spazi nel settore delle fonti rinnovabili, a vantaggio delle grandi aziende controllate dalle solite lobby".

Altra nota da sottolineare per Caroppo è che, in tutte le altre misure non è stata richiesta una soglia minima di co-finanziamento a differenza di questa, dove addirittura si richiede un 15% che, nel fare bene le cose, potrebbe essere richiesto a delle Esco, così come lo stesso primo cittadino sta facendo in un bando del Ministero dell'Ambiente sul Solare Termico.

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