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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Nardò

Carte false per aprire un conto, le norme antiterrorismo gli costano care

Sandro Mirra, 42enne di Nardò, è stato bloccato dal commissariato locale. Noto per furti e truffe, ha tentato l'ennesimo raggiro

NARDO’ – Terrorista di certo non è, anche se di precedenti, a 42 anni, probabilmente ne annovera più di buona parte di affiliati dell’Isis. Ma proprio le norme più attuali in tema di antiterrorismo si sono ritorte contro di lui, che con le carte d’identità false per fare acquisti ha una certa dimestichezza.

Sandro Mirra, neretino, così, già solo per uno dei reati contestati, l’articolo 467 bis del codice penale (“perché modificava/formava un documento di identità falso, valido per l’espatrio”), si è esposto al rischio di quello di lì a poco sarebbe effettivamente accaduto: andare incontro a un arresto immediato. Con il decreto legge numero 7 del 18 febbraio 2015, infatti, il legislatore ha reso attuali le sanzioni penali alle esigenze di contrasto del terrorismo internazionale. E così, la violazione dell’articolo 497 bis consente la custodia cautelare.

Non l’ha aiutato la fortuna. Per fortuna. Perché un poliziotto del commissariato con l’occhio lungo e un po’ d’esperienza, l’ha visto uscire questa mattina dalla filiale della Bpp di via Duca Degli Abruzzi, a Nardò, e, conoscendo a menadito i suoi numerosi precedenti (almeno tre arresti, una denuncia e un patteggiamento dal 2011 al 2013), ha ficcato il naso nei suoi affari, fiutando la possibilità che vi potesse essere qualcosa di losco. Furti e truffe sono nel suo curriculum vitae.

Si è così scoperto che poco prima si era recato presso l’ufficio fidi e finanziamenti. E quando è stato rintracciato e gli è domandato che cosa vi avesse fatto, avrebbe risposto in modo astratto e fumoso. Con il personale della banca, si è così verificato come avesse fatto richiesta di un’apertura di un conto corrente.

Sandro Mirra-2Visionando la documentazione, però, è apparsa subito l’incongruenza gigantesca: sulla carta d’identità presentata, infatti, c’era la sua foto, ma il nome era di un altro soggetto. Insomma, era probabilmente in procinto d’inventarsene qualcuna. Cosa, non è dato sapere. Ma quanto gli è stato contestato, è bastato e avanzato per le manette. Oltre al già citato articolo 497 bis, anche: possesso di carta di identità valida per l’espatrio intestata ad altra persona; perché tramite l’utilizzo della carta di identità modificata, otteneva un’apertura di un conto corrente presso l’istituto bancario; perché al fine di conseguire un ingiusto profitto sostituiva la propria con l’altrui persona.  

Nel giugno del 2011, già sottoposto alla sorveglianza speciale, fu arrestato per essersi fatto rilasciare una carta d’identità intestata a un’altra persona, allo scopo di ottenere un finanziamento di 5mila euro per l’acquisto di un’auto.

Nel gennaio del 2013, fu invece colto in piena notte a rubare all’interno di uno studio legale. Qualche giorno dopo, proseguendo nelle indagini, gli si attribuì un altro tentativo di furto in un circolo privato e fu quindi ulteriormente indagato. Per il furto nello studio legale, patteggiò due anni, sempre a gennaio del 2013. Ma a ottobre dello stesso anno, per la vicenda già accennata del tentativo di furto nel circolo privato, scattò un nuovo arresto. E oggi è tornato nuovamente nel carcere di Borgo San Nicola.

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