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Cronaca

Caso Edinform: "La nostra verità sui fondi erogati"

Dopo gli arresti della guardia di finanza per presunti illeciti, l'azienda informatica si difende: "Sui progetti Wamac e Gamac l'entità dei finanziamenti concessi è inferiore alle cifre diffuse"

Il vortice giudiziario che ha inghiottito la Edinform non lascia l'azienda ammutolita e pochi giorni dopo gli arresti operati a Lecce dal nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza di Bari scende direttamente in campo e rilascia un chiarimento sui fatti. "Sui progetti Wamac e Gamac - spiega una nota della società informatica - l'entità dei finanziamenti concessi, e tra l'altro non completamente erogati, è di gran lunga inferiore alle cifre diffuse dagli organi di stampa". Secondo le accuse, alla base di tutto vi sarebbe una presunta percezione indebita di finanziamenti per 6 milioni di euro, di cui 3 milioni e 200 mila già percepiti (https://www.lecceprima.it/articolo.asp?articolo=5152).

Salvatore D'Ambrosio, 67enne, amministratore delegato, ed un ragioniere dell'azienda, Rosario De Lorenzis, di 57 anni, entrambi di Alliste, sono le due persone verso le quali sono stati eseguiti ordini di custodia cautelare in carcere emessi dal gip Ercole Aprile su richiesta del pm del Tribunale di Lecce Imerio Tramis. Altri due arresti sono stati ordinati nei confronti di consulenti israeliani, mentre nove sono le persone indagate nell'ambito della stessa inchiesta, avviata nel dicembre del 2005 e nell'ambito della quale la lente d'ingrandimento delle "fiamme gialle" s'è soffermata sui progetti di sviluppo pre-competitivo e ricerca industriale "Wamac"e "Gamac", finanziati dal ministero delle Attività produttive e dalla Regione Puglia nell'ambito del Pia innovazione (Pacchetto integrato di agevolazioni) e della legge numero 598/94.

"Si deve precisare - scrive il gruppo nel suo rapporto - che per tali progetti Edinform ha sostenuto investimenti di valore nettamente superiore a quello finanziato. Per il progetto Wamac sono stati sostenuti costi aziendali per 2 milioni 820 mila euro, incassati contributi pubblici per 865 mila euro ed un finanziamento a tasso agevolato di 1 milione 410 mila euro circa. Per il progetto Gamac sono stati sostenuti costi per 450 mila euro ed incassati contributi pubblici per 109 mila euro. Questi investimenti sono stati oggetto di verifiche periodiche (stati di avanzamento dei lavori) di tipo tecnico-amministrativo da parte di valutatori esperti nominati dal Ministero, superate sempre positivamente. I progetti Wamac e Gamac hanno consentito la realizzazione di sofisticati contatori elettronici - prosegue la nota - in grado di effettuare la lettura a distanza dei consumi e delle perdite di acqua e dei consumi di gas, permettendo all'azienda di posizionarsi in nuovi segmenti di mercato. Tali contatori elettronici sono stati presentati sia su giornali e televisioni locali sia in importanti workshop nazionali e internazionali, tra cui all'European Utilities Intelligent Metering (Stoccolma, giugno 2006), al 2° convegno internazionale di Misure e automazioni: tecnologie a servizio dello sviluppo sostenibile organizzato dal World Institute for Network Control and Meter Reading System (ottobre 2006) ed al 2° Convegno Nazionale di Idraulica Urbana Acqua e Città (settembre 2007)".

"Quanto presentato ha poi avuto visibilità con la pubblicazione degli atti dei workshop e sulla stampa specializzata. A detti contatori si sono dichiarati interessati per l'utilizzo sperimentale importanti gestori di utility nazionali". L'azienda, che opera sul mercato da circa 20 anni e conta un centinaio di dipendenti, al termine della nota ringrazia il personale per la propria solidarietà e vicinanza alle famiglie di D'Ambrosio e di De Lorenzis ed, ovviamente, auspica "un rapido chiarimento ed una soluzione positiva dell'intera vicenda".

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