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Cronaca

Intascava parcelle per finte prestazioni. Chiuse indagini sul presunto truffatore

I presunti raggiri ai danni dei clienti sarebbero avvenuti il 2010 e il 2013. Alcuni tra questi sarebbero stati messi a segno quando il 32enne indagato si trovava agli arresti domiciliari, per fatti analoghi avvenuti negli anni precedenti. Ora avrà 20 giorni per presentare documenti e chiedere al giudice di essere ascoltato

LECCE – Nuovi guai giudiziari per Cosimo Fracasso, 32enne di Parabita, al centro di un’inchiesta della magistratura per i reati di esercizio abusivo della professione e truffa. Secondo quanto ipotizzato dal pubblico ministero Paola Guglielmi, il 32enne avrebbe truffato alcuni clienti, intascando parcelle per prestazioni professionali da svolgere presso alcuni enti come la società di riscossione tributi Equitalia, la Camera di commercio, la Asl, la commissione tributaria e altri ancora. Prestazioni che, secondo l’ipotesi accusatoria, non sarebbero mai avvenute, nonostante l’esibizione di documenti che ne attestavano la perfetta riuscita.

Tredici gli episodi contestati dalla Procura della Repubblica di Lecce nell’avviso della conclusione delle indagini preliminari notificato nelle scorse ore, che avrebbero fruttato al presunto impostore diverse decine di migliaia di euro. Le presunte truffe sarebbero avvenute tra l’ottobre del 2010 e il giugno 2013. Alcune di esse sarebbero state messe a segno quando Fracasso si trovava in regime di detenzione domiciliare per scontare una condanna a due anni (per vicende analoghe commesse tra il 2008 e il 2009), divenuta esecutiva a dicembre del 2011.

Il 32enne, assistito dall’avvocato Francesca Conte, ha ora venti giorni per acquisire documenti, presentare memorie o chiedere di essere ascoltato. Il legale è intervenuto con una breve nota nel tardo pomeriggio: "Nello stigmatizzare la circostanza che sia stato divulgato il nome e cognome del proprio assistito, che non è stato neppure ancora rinviato a giudizio – in palese violazione della presunzione di innocenza -  è certa di dimostrare nelle sedi opportune la sua estraneità alle ipotesi contestate".

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