CityModa: "Nessuna provocazione, ci ispiriamo all'arte"
Uno dei 6x3 è una libera ispirazione dell'opera della scuola di Fontainebleau "Due donne al bagno" del 1594 (Parigi, Musèe du Louvre). Si tratta della riproposizione di un'opera affermata
Redazione
16 aprile 2007 20:00
Alla lettera aperta del senatore di An Alfredo Mantovano, risponde il responsabile di Citymosa Giancarlo Fiore:
Come era prevedibile, la campagna pubblicitaria, ideata dallo "Studio X" e da me adottata con autentico entusiasmo, ha subito scatenato un tam-tam di opinioni, commenti e giudizi.
Sicuramente l'obiettivo era quello di associare al nome CityModa uno strumento di comunicazione che trasmettesse la diversità dello stile quale elemento qualificante della propria personalità.
E' evidente che lo strumento pubblicitario, per essere tale, deve necessariamente forzare gli schemi ed andare "sopra le righe".
Nulla, però, che volesse rappresentare una provocazione fine a se stessa, nessuna intenzione di scandalizzare, né sconvolgere il credo religioso o la moralità della gente, ma piuttosto la volontà di evidenziare l'entusiasmo di chi in un modo "ironico", simpatico" e "romantico" vuole trasmettere il suo messaggio commerciale con creatività e gusto.
Potrei semplicemente rispondere ai detrattori dell'ultima ora che gli spot attingono al campo della sessualità ormai imperante in tutti i settori, ma preferisco non sottrarmi alla responsabilità di chiarire ed esplicitare il concetto. Parlando ad esempio, dell'immagine che ha più delle altre destato stupore, mi riferisco alle due giovani donne in "costumi" adamitici: l'idea rappresenta una libera ispirazione dell'opera della scuola di Fontainebleau "Due donne al bagno" del 1594 (Parigi, Musèe du Louvre). Quindi, nulla più di una riproposizione di un'opera artisticamente affermata.
I temi sono in sostanza quelli che accompagnano la storia dell'uomo e il suo pensiero da sempre: il prete che dimostra con il suo stupore di essere prima di tutto un uomo o la suora che conserva la sua femminilità come forza del tutto interiore; la semplicità nell'uno e l'amor proprio nell'altra, al di là degli stereotipi, delle convenzioni e delle false interpretazioni.
Ribadisco che le immagini affisse in mezza Puglia non sono assolutamente volgari, non vogliono offendere nessuno e né tanto meno dissacrare l'innocenza dei più piccoli.
Sono certo di aver chiarito la buona fede di questa campagna pubblicitaria, che è in perfetta sintonia con le strategie aziendali, le quali hanno reso CityModa da sempre vincente e incontrastato riferimento per servizi e prodotti di qualità.
Come era prevedibile, la campagna pubblicitaria, ideata dallo "Studio X" e da me adottata con autentico entusiasmo, ha subito scatenato un tam-tam di opinioni, commenti e giudizi.
Sicuramente l'obiettivo era quello di associare al nome CityModa uno strumento di comunicazione che trasmettesse la diversità dello stile quale elemento qualificante della propria personalità.
E' evidente che lo strumento pubblicitario, per essere tale, deve necessariamente forzare gli schemi ed andare "sopra le righe".
Nulla, però, che volesse rappresentare una provocazione fine a se stessa, nessuna intenzione di scandalizzare, né sconvolgere il credo religioso o la moralità della gente, ma piuttosto la volontà di evidenziare l'entusiasmo di chi in un modo "ironico", simpatico" e "romantico" vuole trasmettere il suo messaggio commerciale con creatività e gusto.
Potrei semplicemente rispondere ai detrattori dell'ultima ora che gli spot attingono al campo della sessualità ormai imperante in tutti i settori, ma preferisco non sottrarmi alla responsabilità di chiarire ed esplicitare il concetto. Parlando ad esempio, dell'immagine che ha più delle altre destato stupore, mi riferisco alle due giovani donne in "costumi" adamitici: l'idea rappresenta una libera ispirazione dell'opera della scuola di Fontainebleau "Due donne al bagno" del 1594 (Parigi, Musèe du Louvre). Quindi, nulla più di una riproposizione di un'opera artisticamente affermata.
I temi sono in sostanza quelli che accompagnano la storia dell'uomo e il suo pensiero da sempre: il prete che dimostra con il suo stupore di essere prima di tutto un uomo o la suora che conserva la sua femminilità come forza del tutto interiore; la semplicità nell'uno e l'amor proprio nell'altra, al di là degli stereotipi, delle convenzioni e delle false interpretazioni.
Ribadisco che le immagini affisse in mezza Puglia non sono assolutamente volgari, non vogliono offendere nessuno e né tanto meno dissacrare l'innocenza dei più piccoli.
Sono certo di aver chiarito la buona fede di questa campagna pubblicitaria, che è in perfetta sintonia con le strategie aziendali, le quali hanno reso CityModa da sempre vincente e incontrastato riferimento per servizi e prodotti di qualità.
Redazione
16 aprile 2007 20:00
