rotate-mobile
Cronaca

Clan Caracciolo-Montenegro, chieste condanne per più di due secoli

E’ salato il conto presentato dalla Procura di Lecce nel processo abbreviato iniziato oggi per 24 imputati coinvolti nell’operazione “Battleship”

LECCE – Si è aperto in mattinata nell’aula bunker del carcere di “Borgo San Nicola” il processo con rito abbreviato ai 24 imputati coinvolti nell’operazione “Battleship” condotta dagli uomini del Nucleo di polizia economico-finanziaria della guardia di finanza di Lecce.

E proprio oggi il procuratore della Dda Guglielmo Cataldi a capo dell’inchiesta sull’associazione “Caracciolo-Montenegro”, ritenuta una costola secessionista dello storico clan della Scu Tornese di Monteroni, ha presentato il conto, invocando condanne per oltre due secoli di reclusione.

Quelle maggiori sono state richieste per la coppia considerata a capo del sodalizio criminale impegnato nel traffico internazionale di sostanze stupefacenti, ma anche in estorsioni, rapine, furti e minacce aggravate dall’uso delle armi e attivo, negli anni 2014 e 2015, a Monteroni, Leverano, Copertino e Porto Cesareo: 18 anni per Alessandro Caracciolo, 57 anni, e 16 per la moglie Maria Antonietta Montenegro, di 50, residenti a Monteroni di Lecce.

Quanto alle altre pene: 16 anni per Altin Shehaj, 40enne, di origini albanesi ma residente a Melissano; 12 anni a testa per Mirko Burroni, 36, di San Cesario di Lecce; Angelo Cosimo Calcagnile, 44, leveranese (domiciliato a Porto Cesareo); Cristian Nestola, 34, di Leverano; Simona Caracciolo, 28 anni, di Monteroni; 6 anni per Alessandro Francesco Iacono, 36 anni di Leverano; 10 anni per Salvatore Conte, 52, di Leverano; 9 anni per Antonio Cordella, 33, di Leverano; 9 anni e 4 mesi per Andrea Quarta, 37, di Leverano; 10 anni ciascuno per Massimiliano Lorenzo, 43, di Monteroni di Lecce e Michele Antonio Ricchello, 44, di Alliste; 2 anni e due mesi, più 10mila di multa, per Andrea Ricchello, 32, di Monteroni di Lecce (che oggi è tornato in libertà, ottenendo la revoca degli arresti domiciliari); 5 anni e 4 mesi per Andrea Carlino, 32, di  Racale;  8 anni per Loris Pasquale Casarano, 45 anni, di Taviano; 4 anni e 10mila euro di multa per Stefano De Leo, 44, di Monteroni di Lecce; 5 e 4 mesi Ivan Mario Greco, 32, di Alliste; 6 anni Bruno Guida, 43, di Leverano; 6 anni per Simone Mazzotta, 44, di Monteroni di Lecce; 5 anni per Roxhers Nebiu (conosciuto come “Roger”), 27, albanese residente a Melissano; 11 anni per Andrea Quarta, 42, di Monteroni di Lecce; 8 mesi (pena sospesa) e mille euro di multa per Cristian Raganato, 24 anni, di Copertino; 3 anni per Carlo Squittino, 48, di Castro.

In aula si ritornerà il 24 marzo per l’inizio delle discussioni degli avvocati difensori: Stefano Stefanelli, Luca Puce, Rita Ciccarese, Raffaele Pesce, Ladislao Massari, Alberto Ferro, Angelo Daniele Vetrugno, Cosimo D’Agostino, Giuseppe Romano, Massimo Bellini, Carlo Martina, Francesco Fasano, Davide Spiri, Giuseppe Bonsegna, Stefano Pati, Giuseppe Presicce, Rocco Vincenti, Pantaleo Cannoletta, Salvatore Pinnetta, Mario Coppola e Selene Mariano.

La sentenza del giudice Simona Panzera è attesa per il prossimo giugno.

Si discuterà, invece, a partire da maggio, il processo con il rito ordinario per: Erika Caracciolo, 30 anni, di Copertino; Emanuel Centonze, 22enne di Monteroni di Lecce; Silvano De Leone, 56enne di Racale; Maria Lucia Maniglia, 54enne di Monteroni di Lecce; Lorenzo Nuti, 34enne di Lecce; Giovanna Perrone, 56enne di Lecce; Luigi Reho, 61enne di Matino; Piergiorgio De Donno, 33, di Porto Cesareo.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Clan Caracciolo-Montenegro, chieste condanne per più di due secoli

LeccePrima è in caricamento