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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Acque di vegetazione e nanovettori, il punto sulle ricerche anti xylella

Incontro presso la sede di Coldiretti con gli esperti che stanno indagando sui possibili strumenti per arginare la diffusione del batterio

LECCE  - Mentre si attende il varo del piano di contenimento della xylella fastidiosa da parte della Regione Puglia, Coldiretti prosegue nel suo ciclo di incontri con esperti del settore per fare il punto della situazione sulla batteriosi e sulle ricerche in atto.

Alcune fanno capo a progetto Tapass (Tecnologie abilitanti per produzioni agroalimentari sicure e sostenibili) di cui fanno parte la stessa Coldiretti, l'Università del Salento. il Cnr di Bari e il centro "Basile Caramia" sotto il coordinamento del Distretto agroalimentare tecnologico regionale.  

Giovanni Mita, responsabile dell'Istituto di scienze delle produzioni alimentari dle Cnr di Lecce ha spiegato le indagini in corso sulle acque di vegetazione come possibile strumento di contrasto nei confronti del batterio: " “Stiamo effettuando prove per verificare le osservazioni fatte da alcuni olivicoltori. Sono in corso prove in due campi sperimentali, a Surbo ed Ugento – ha spiegato Mita alla platea di olivicoltori e di esperti del settore –. Stiamo anche testando l’efficacia di alcuni specifici composti fenolici sia su colture del ceppo batterico che su piantine di olivo. Composti per i quali esistono già alcune indicazioni nella letteratura scientifica ma i dati si riferiscono ad altre sottospecie di Xylella, mentre noi stiamo testando per la prima volta i loro effetti sulla sottospecie pauca, che ha colpito gli ulivi salentini”.

“Stiamo lavorando ad una nuova generazione di nanovettori – ha spiegato Giuseppe Ciccarella del dipartimento di Scienze e Tecnologie biologiche e ambientali dell'Università del Salento - con lo scopo di potenziare l’effetto di penetrazione nel batterio. Allo stesso tempo continuiamo a sviluppare il protocollo per la diagnosi precoce su piante asintomatiche. Con l’assunzione di due giovani ricercatori nell’ambito del progetto Tapass approfondiremo i meccanismi che regolano l’assorbimento di nanoparticelle da parte della pianta al fine di permettere un più facile assorbimento dei preparati attraverso l’apparato fogliare o radicale”.

“Stiamo creando una rete relazionale con esperti di università ed enti di ricerca italiani ed internazionali – ha sottolineato il docente - La pluralità delle opinioni è per noi un valore aggiunto perché siamo convinti che se vi sarà un risultato derivante dai nostri sforzi sarà grazie al contributo della comunità scientifica ed allargarla, penso, sia un vantaggio per tutti”.

"Se Coldiretti oggi  sollecita agli stessi olivicoltori il massimo impegno - ha commentato il presidente, Pantaleo Piccinno - nella effettuazioni delle migliori pratiche agronomiche tese alla riduzione della presenza della 'sputacchina' e quindi necessarie per il contenimento della diffusione della malattia, allo stesso modo pretende che gli studiosi non lascino nulla di intentato nella ricerca di una ipotetica cura, anche praticando strade innovative e mai percorse fino ad oggi".

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