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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Ruffano

coltellate a Torrepaduli. Ma non è danza delle spade

Denunciato un giovane da poco maggiorenne per il ferimento al ginocchio di un 15enne (prognosi: 8 giorni). Davanti ai carabinieri ha detto di aver agito perché stanco dei soprusi subiti. Bullismo?

Niente a che vedere con la tradizionale danza delle spade. La notte del 15 agosto a Torrepaduli, frazione di Ruffano, in occasione della festa di san Rocco, convergono puntualmente decine di migliaia di persone per assistere alla rituale festa che ha il suo fulcro in un'antichissima danza che simula un duello, accompagnato dal suono frenetico dei tamburelli. Davvero singolare, allora, che proprio qui, la scorsa notte, si sia verificato un episodio particolarmente grave: coltelli, coltelli veri. Ed un ragazzo ferito ad un ginocchio. Di questo episodio risponde un giovane del luogo, poco più che maggiorenne, che è stato denunciato a piede libero dai carabinieri della stazione locale e della compagnia di Casarano con l'accusa di lesioni personali, porto e detenzione di arma da taglio. Ma la vicenda sarebbe particolarmente paradossale, perché, secondo la testimonianza del feritore, sarebbe lui la vera vittima di tutto. Scherzi di cattivo gusto, intimidazioni. Bullismo, insomma, dal quale si sarebbe difeso.

Secondo quanto accertato al momento, tutto sarebbe nato da un diverbio per banali motivi fra ragazzi giovanissimi. Dopo aver litigato in particolare con un 15enne nei giardinetti davanti ai campi di calcetto di Torrepaduli, il maggiorenne, che ha confessato tutto, ha fatto ritorno a casa deciso a vendicarsi. Qui, infatti, si è procurato un coltello a serramanico, facendo ritorno davanti ai campetti e sferrando una coltellata ad un ginocchio al minorenne. Subito il trasporto presso l'ospedale di Casarano, dove al 15enne è stata riscontrata, come da referto, "ferita da arma da taglio all'altezza del ginocchio sinistro, giudicata guaribile in otto giorni di prognosi, salvo complicazioni".

In ospedale hanno fatto la loro comparsa anche i carabinieri, che in un primo momento hanno riscontrato una certa reticenza da parte del giovane. Non aveva voglia di raccontare quanto accaduto, né di svelare l'identità dell'accoltellatore. E' stato grazie attività informativa che ne è nata che i militari sono riusciti a raccogliere la denuncia per iscritto. Il responsabile è stato quindi identificato ed accompagnato in caserma. Addosso aveva ancora il coltello a serramanico, che è stato sequestrato. Ed è qui che il giovane ha confessato di avere sferrato la coltellata perché stanco degli abusi che nel tempo avrebbe subito da parte del quindicenne e dei suoi amici. E ora gli investigatori temono una possibile ritorsione nei confronti del feritore.

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