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Cronaca

Processo per il “derby”. In aula Giacobbe conferma l’incontro in albergo e i contatti

Nel procedimento relativo alla presunta combine sono imputati l'ex presidente del club giallorosso, Pierandrea Semeraro, l'imprenditore Carlo Quarta e Marcello Di Lorenzo, conoscente dell'ex difensore del Bari Andrea Masiello

LECCE – Nuova udienza del processo penale in svolgimento a Bari e relativo alla presunta combine nel derby del 15 maggio 2011. Una gara comprata, secondo la Procura di Bari, dal club salentino per una cifra vicina ai 230mila euro. Un processo che vede imputati, con l’accusa di frode sportiva, l'ex presidente del Lecce Pierandrea Semeraro, l'imprenditore Carlo Quarta e Marcello Di Lorenzo, amico dell'ex difensore del Bari.

Dopo Andrea Masiello, ex capitano del Bari calcio e che, secondo i magistrati baresi, avrebbe, nel doppio ruolo di “corrotto e corruttore”, alterato il risultato di alcune gare, tra cui proprio il derby incriminato, oggi in aula ha deposto uno dei suoi complici: Fabio Giacobbe. Masiello, Giacobbe e Gianni Carella, accusati anche di associazione per delinquere perché coinvolti in più di una combine, hanno già patteggiato rispettivamente una pena di un anno e 10 mesi, e un anno e 5 mesi per le presunte partite truccate Bari-Lecce, Palermo-Bari, Bari-Sampdoria e Bologna-Bari. A Semeraro, Quarta e Di Lorenzo l’accusa contesta un solo episodio di frode sportiva, quello relativo al derby.

Dinanzi al giudice Valeria Spagnoletti, Giacobbe ha ricalcato la versione di Masiello e Carella, raccontando dell’incontro e dei contatti avuti prima del derby. Poi ha spiegato di aver accompagnato i suoi due amici il 22 agosto all'Hotel Tiziano di Lecce. Lì un avvocato avrebbe consegnato loro una valigetta con i soldi.

Dopo Giacobbe sul banco dei testimoni è salito uno degli investigatori che ha condotto le indagini. Il maresciallo dei carabinieri ha ricostruito, passo dopo passo, i riscontri effettuati attraverso i tabulati telefonici e i movimenti di denaro, tramite bonifici e prelievi riferibili, in alcuni casi, a conti degli imputati.

Del processo fanno parte anche circa 150 tifosi giallorossi, ammessi tra le parti civili e assistiti, in gran parte (ben 71), dagli avvocati Giuseppe Milli e Francesco Calabro. Si tratta di una costituzione storica e unica nel suo genere, destinata a creare un precedente importante nella giurisprudenza nostrana. L’udienza è stata aggiornata al prossimo 8 luglio.

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