Tenta di estorcere dichiarazione fasulla, commercialista finisce nei guai

LECCE – Una storia tutta italiana, in barba alla legge, costruita sottobanco per pareggiare i conti tra il commesso che aveva rubato denaro dalle casse del negoziante di cui era alle dipendenze da 38 anni e il commercialista che curava gli affari del titolare. Una specie di accomodamento, diciamo così, con tanto di minaccia da parte del professionista trasformatasi in tentata estorsione bella e buona, l’accusa che ora pende sulla testa del commercialista, 45 anni, leccese. L’indagine è partita proprio dalla denuncia del dipendente di un negozio di alimentari in città, il quale aveva lavorato in quella rivendita di alimentari per decenni. Ma la vittima della tentata estorsione ben sapendo che la denuncia ai carabinieri della stazione centrale di Lecce, al di là delle conseguenze, avrebbe fatto emergere la sua appropriazione indebita di qualche centinaio di euro, ha raccontato tutto ai militari.

Ecco, allora, cosa si era inventato il commercialista. Con lo scopo di garantire un considerevole risparmio al suo cliente, avrebbe tentato di estorcere al commesso una dichiarazione con la quale la vittima si impegnava a rinunciare alla somma di danaro maturata, in caso di buona uscita, tanto per fare un esempio, derivante dal suo rapporto di impiego durato 38 lustri alle dipendenze dell’imprenditore. In caso di rifiuto sarebbe stato denunciato alle autorità.

Lo scaltro professionista, infatti, avuta notizia di alcuni ammanchi dalle casse del punto di vendita, sicuramente da attribuire al dipendente manolesta, approfittando della circostanza avrebbe tentato di annullare il lungo rapporto di lavoro preesistente. Ma perdere 38 anni di lavoro, a fronte di una ruberia di qualche centinaio di euro, non era certo confronto che potesse reggere. E così il dipendente ha deciso di segnalare tutto ai carabinieri, anche se ora dovrà spiegare meglio quella sparizione dei denaro dalle casse del negozio di alimentari.