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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Confermata in appello la condanna per estorsione a posteggiatore abusivo

Un 48enne di Lecce, posteggiatore abusivo, è stato condannato con l'accusa di estorsione. Avrebbe investito di minacce e offese un automobilista per un'offerta, a suo dire, rivelatasi troppo esigua

 

LECCE – I giudici della Corte d’appello di Lecce, prima sezione penale, hanno confermato (con sentenza numero 875 del 2011) la condanna a 2 anni e quattro mesi, per estorsione continuata, nei confronti di Vincenzo Salvini, parcheggiatore abusivo. I fatti risalgono al novembre 2005. Il 48enne, secondo le indagini coordinate dai carabinieri, avrebbe avvicinato, nei pressi di "Piazzetta dei fiori" (alias, piazza Tito Schipa) a Lecce, un giovane praticante legale (oggi avvocato, Salvatore Pinnetta), che era solito posteggiare la propria auto nell'area antistante adibita a parcheggio a pagamento. Dopo aver racimolato un’offerta di 20-30 centesimi, Salvini, evidentemente insoddisfatto per l'esigua somma ricevuta, avrebbe insultato e minacciato la presunta vittima, con espressioni del tenore: “Guarda che rischi di trovare la macchina danneggiata”.

L’avvocato Pinnetta fu costretto a rimettersi in macchina e parcheggiare l’auto in un’altra area di sosta. Quell'episodio, però, non rimase impunito. L’uomo, infatti, decise di sporgere denuncia in Procura mettendo in moto le indagini affidate ai militari dell’Arma. Il giudice monocratico Pietro Baffa condannò Salvini per l’accusa di etorsione, assolvendolo per i reati di invasione di terreni pubblici e molestie.

La Corte d’appello ha confermato la condanna, rigettando l’ipotesi del difensore, Cristiano Solinas, che aveva chiesto l’assoluzione in quanto il fatto non sussiste o, in subordine, la derubricazione del reato in violenza privata o tentata estorsione. Oltre alla condanna di anni 2 e mesi quattro di reclusione, con sospensione della pena, e 400 euro di multa, l’imputato è stato condannato al pagamento delle spese processuali.

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