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Cronaca

Conflitto a fuoco dopo la rapina, quattro le condanne emesse in abbreviato

Sono quattro le condanne emesse, dal gup Antonia Martalò, nel giudizio con rito abbreviato per gli imputati coinvolti nella sanguinosa rapina avvenuta a Lequile il 6 febbraio del 2014. Dieci anni e otto mesi la pena inflitta a Fabrizio Maniglia, e Antonio Ape. Otto anni e quattro mesi per Vincenzo De Benedictis e Alessandro Aprile

LECCE – Sono quattro le condanne emesse, dal gup Antonia Martalò, nel giudizio con rito abbreviato per gli imputati coinvolti nella sanguinosa rapina avvenuta a Lequile il 6 febbraio del 2014. Dieci anni e otto mesi la pena inflitta a Fabrizio Maniglia, 46enne di San Cesario di Lecce (ultimo uomo finito in manette dopo essersi consegnato spontaneamente ai carabinieri del Nucleo investigativo di Lecce) e Antonio Ape, 45enne di San Cesario di Lecce. Otto anni e quattro mesi per Vincenzo De Benedictis, 33enne di San Pietro in Lama; e Alessandro Aprile, 35enne di San Cesario di Lecce. I quattro sono assistiti dagli avvocati Luigi e Roberto Rella, e Giancarlo Dei Lazzaretti. Del fascicolo è titolare il sostituto procuratore Carmen Ruggiero.

Gli uomini diretti dal capitano Biagio Marro, non avevano mai dato tregua al gruppo, artefice di un assalto per un bottino di poco meno di mille euro nell’agenzia assicurativa “Vittoria” di largo San Vito, seguito da un conflitto a fuoco all’arrivo dei militari della stazione di San Pietro in Lama. Quel giorno d’inizio mese, quando la pattuglia fu colpita da una raffica di spari, la risposta delle forze dell’ordine fu immediata. La Grande Punto dei militari fu letteralmente crivellata di colpi. Il successivo inseguimento si concluse con il ferimento di un membro della banda e la fuga degli altri.

A essere ferito fu Alessandro Aprile, 35enne di San Cesario di Lecce (poi operato d’urgenza presso l’ospedale “Vito Fazzi”), quella stessa notte fu catturato, grazie anche alla collaborazione della squadra mobile della polizia, uno dei fuggiaschi, Vincenzo De Benedictis, 33enne di San Pietro in Lama. Poi il terzo arresto, quello di Antonio Ape, 45enne di San Cesario di Lecce. Infine la costituzione di Maniglia presso la caserma dei carabinieri. I reati contestati sono rapina aggravata, duplice tentato omicidio, detenzione e porto abusivo di armi e ricettazione.

I due carabinieri coinvolti nella sparatoria si sono costituiti parte civile con gli avvocati Pompeo Demitri e Domenico Bitonto, nei loro confronti il giudice ha disposto u risarcimento da stabilire in sede civile.

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