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Cronaca

Lavoro nero, nei guai 30 datori. Nei cantieri zero sicurezza: multe da 400mila euro

L'offensiva del Nil in tutto il Salento. Nel mirino onoranze funebri, fabbriche e cantieri edili: 50 i lavoratori irregolari

LECCE – Cinquanta lavoratori “in nero” e 30 denunce. E’ il bilancio delle ultime ore, seguito ai controlli dei carabinieri del Nucleo ispettorato del lavoro di Lecce. I militari hanno eseguito 89 ispezioni in altrettante aziende, prevalentemente operanti nel settore dell’edilizia e dell’impiantistica, ma anche in quello del commercio e dei servizi. Si tratta soprattutto di attività nella zona di Nardò, Copertino, Gallipoli, Poggiardo, Casarano, Campi Salentina, Scorrano e Parabita. I controlli sono stati effettuati assieme al personale della Direzione territoriale del lavoro.

Su un totale di 217 lavoratori identificati nel corso delle ispezioni, i carabinieri hanno scoperto ben 50 posizioni lavorative completamente irregolari: quasi un lavoratore su quattro della forza lavoro occupata dalle aziende controllate. Situazioni particolarmente gravi sono state riscontrate presso un’azienda edile operante in un cantiere di Parabita, dove tutti e tre i lavoratori identificati dai carabinieri erano occupati in nero, con grave rischio anche per l’integrità fisica, costretti a lavorare senza le più basilari norme di sicurezza. In una fabbrica di cucine, inoltre, sono stati individuati 6 lavoratori irregolari di cui 3 completamente in nero. Nei confronti delle aziende ispezionate sono scattati, naturalmente, i provvedimenti di sospensione dell’attività imprenditoriale, per il superamento della soglia del 20 per cento di dipendenti  senza un regolare contratto rispetto a quelli regolarmente occupati e per le conseguenti violazioni prevenzionistiche.

Situazioni di irregolarità particolarmente gravi sono state anche riscontrate nel corso di controlli ad alcune imprese di servizi, nel settore delle onoranze funebri. Qui, se in alcune situazioni il personale era completamente in nero - come nel caso di due aziende impegnate in servizi funebri a Nardò e a Corigliano d’Otranto - in altre i lavoratori erano stati avviati a mezzo di buoni lavoro. Nel corso dell’attività di indagine, gli uomini del Nil hanno denunciato un datore di lavoro e un medico competente i quali, hanno prodotto ed esibito agli inquirenti falsa documentazione medico-sanitaria. 

Diverse le violazioni in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro accertate dai militari nel corso dei controlli: utilizzo di attrezzature di lavoro non a norma, omessa protezione delle postazioni di lavoro dal rischio di cadute dall’alto, omessa vigilanza sanitaria, omessa formazione e informazione. I carabinieri hanno sospeso l’attività imprenditoriale di ben 16 aziende e contestato 153 illeciti amministrativi per un ammontare di quasi 420mila euro, relativi soprattutto alla cosiddetta “maxi sanzione per lavoro nero”, ma anche all’irregolare tenuta del Libro unico del lavoro, alla mancata consegna del tesserino di riconoscimento e ad altre violazioni di legge.

Sono 30 i datori di lavoro segnalati per violazioni di carattere penale riguardanti la sicurezza sui luoghi di lavoro. Sono state 50 le prescrizioni impartite ai sensi del Testo unico relativo alla sicurezza sui luoghi di lavoro, per un totale di oltre 200mila euro di multe.  Recuperati alle casse dell’Inps circa 9mila e 100 euro di contributi evasi. I datori di lavoro sanzionati saranno inoltre segnalati anche alla guardia di finanza per quanto di competenza, in merito agli illeciti fiscali e tributari che scaturiscono dal pagamento in nero delle retribuzioni ai lavoratori irregolari.

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