rotate-mobile
Cronaca

Parapiglia nel bar a colpi di utensili. Il 27enne: "Ho colpito per difendermi"

Il giovane è stato fermato due giorni addietro dai carabinieri della compagnia di Tricase. Dopo aver aggredito un 25enne, all'interno di un pub, si è scagliato su un 29enne, forandogli la mano con un cacciavite. Nel corso della mattinata, è stato ristretto ai domiciliari durante l'udienza di convalida dell'arresto

LECCE – Cosimo Vessio, il 27enne i origini baresi ma residente a Tricase resterà ristretto ai domiciliari. Lo ha stabilito nel corso della mattinata il gip del Tribunale di Lecce, Antonia Martalò, durante l’udienza di convalida dell’arresto. Il giovane avrebbe raccontato di aver subito un'aggressione all'interno del locale, per poi reagire per legittima difesa. Tanto da aver riportato ferite all'altezza del volto. E' stato bloccato due giorni addietro perché, armato di cacciavite e ubriaco, ha forato la mano a un 29enne, dopo essersi scagliato, poco prima, su un 25enne.

I due sfortunati sono stati costretti a ricorrere alle cure dei sanitari del 118, accorsi sul posto dopo la richiesta di intervento, e poi trasporti presso il pronto soccorso l’ospedale di Tricase. Vessio è stato invece arrestato dai carabinieri della compagnia compagnia locale, e dai colleghi delle stazioni di Pressice e Corsano, con l’accusa di lesioni aggravate e resistenza a pubblico ufficiale.

L’uomo, difeso dall’avvocato Tony Indino, si trovava all’interno del bar, quando ad un tratto, in evidente stato di ebrezza, per futili motivi si è lanciato contro i due malcapitati, ferendo alla mano uno di loro. Proprio il ragazzo che poco prima si era visto trafiggere la mano con il cacciavite, è riuscito, nonostante tutto, a fermare l'aggressore, bloccandolo a terra fino all'arrivo dei carabinieri. 

Quando i carabinieri hanno provato a tirarlo su, a quel punto avrebbe inveito e minacciato anche i militari, opponendo loro resistenza, tanto che è stato necessario l’intervento dei colleghi delle stazioni limitrofe. Cacciavite sequestrato e per l’aggressore si sono aperte le porte del carcere di Lecce.

Vessio, peraltro, non è nuovo a particolari "imprese". Già ai domiciliari in passato per scontare una pena per spaccio, dopo un litigio con i parenti in casa, si presentò davanti alla caserma dei carabinieri, chiedendo espressamente di essere arrestato. Per poi pentirsi e fare ricorso presso il riesame, riuscendo a spuntarla e tornare a casa. 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Parapiglia nel bar a colpi di utensili. Il 27enne: "Ho colpito per difendermi"

LeccePrima è in caricamento