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Cronaca

Conversano querela Maniglio: "colpa" della Guzzanti

L'ex tronista ha querelato il vicepresidente del consiglio regionale pugliese a causa di alcune affermazioni "offensive, denigratorie e fuori luogo" nella polemica sul ritiro del patrocinio all'Offf

LECCE - Come annunciato nei giorni scorsi Giovanni Conversano querela Antonio Maniglio: finisce in tribunale la querelle giornalistica, nata nel dibattito per il ritiro del patrocinio da parte della provincia di Lecce alla manifestazione, svoltasi ad Otranto, il 1° e il 2 settembre, Offf, la rassegna del cinema dei territori, a causa della premiazione del documentario "Draquila" di Sabina Guzzanti, ad opera del presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola.

All'epoca gli esponenti del Pdl salentino avevano accusato la "politicizzazione" dell'evento, esprimendo il proprio dissenso ed innescando un dibattito tra i partiti sull'opportunità del ritiro del patrocinio. Il consigliere regionale del Pd, Antonio Maniglio, aveva criticato l'atteggiamento del centrodestra con queste dichiarazioni: "La polemica della destra - afferma - sulla presenza di Sabina Guzzanti a Otranto è semplicemente imbarazzante. E che questa venga alimentata da chi ha avuto il coraggio di chiamare il tronista Giovanni Conversano a parlare di violenza sulle donne, rende esplicito l'abisso tra chi ritiene la cultura il campo dove liberare la proprio inventiva e creatività e chi, al contrario, la ritiene una semplice proiezione del peggio che la televisione vomita nelle nostre case" (https://www.lecceprima.it/articolo.asp?articolo=22519).

Un commento che non era per nulla piaciuto allo stesso Conversano, che si è sentito denigrato e tirato in ballo inopportunamente dentro una polemica politica, a lui completamente avulsa. L'ex protagonista di un noto programma di Maria De Filippi aveva risposto così alle affermazioni di Maniglio, ritenute "abbastanza offensive, denigratorie e fuori luogo": "Non mi è sembrato onesto - scrive in una nota - da parte sua, tirare fuori dal Suo cilindro la mia persona per questioni che talaltro non mi riguardano. Mi spiace doverle dire che Lei ha avuto una caduta di stile e di professionalità politica. Forse Lei si è permesso di attaccarmi e di offendermi, solo perché Lei è il Vice Presidente del Consiglio Regionale? O perché Le ha dato fastidio che la mia persona durante la campagna di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne nella primavera scorsa, ha avuto uno riscontro positivo rispetto agli anni passati?".

"Sono stato tronista - spiegava Conversano - in una nota trasmissione televisiva ma non per questo sono il ‘vomito della Tv', sono un uomo della società civile, ho 31 anni, Laureato in Scienze della Formazione con il massimo dei voti, non ho problemi legali, non bevo, non fumo, non ho mai fatto e non faccio uso di sostanze stupefacenti e sono Cattolico Praticante. Dall'età di 6 anni sono orfano di padre e sin da piccolo ho sempre seguito gli insegnamenti di mia madre di fare della mia vita una virtù. È così è stato fino a oggi e mi impegnerò affinché lo sia sempre". (https://www.lecceprima.it/articolo.asp?articolo=22547).

Concetti ribaditi nella lettera querela presentata nelle scorse ore, insieme alla delega all'avvocato Piero Mongelli del Foro di Lecce di rappresentare il personaggio televisivo nelle aule di tribunale.

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