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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Affaire filobus: la Corte dei Conti tira in ballo la Poli Bortone

La magistratura contabile ha quantificato in 750mila euro il presunto danno erariale del tanto discusso progetto filobus. L'invito a dedurre è stato notificato, oltre che a Buonerba, all'ex sindaco e a due funzionari comunali

LECCE – Quello del filobus, uno dei progetti più controversi nella storia del capoluogo salentino, è un affaire che non smette di riservare sviluppi e colpi di scena. A tenere banco, in questo caso, non è l’inchiesta della Procura della Repubblica di Lecce, che ha già portato in carcere l’ex consulente giuridico dell’allora sindaco Adriana Poli Bortone, Massimo Buonerba, e il progettista del filobus, l’ingegnere Giordano Franceschini, ma bensì quella relativa alla responsabilità amministrativa, esercitata dal procuratore regionale della Corte dei Conti. La magistratura contabile, infatti, ha quantificato in 750mila euro il presunto danno erariale del tanto discusso progetto di metropolitana di superficie. Il provvedimento del cosiddetto “invito a dedurre” è stato notificato, oltre che a Buonerba, anche all’ex sindaco Poli Bortone e a due funzionari di Palazzo Carafa (Giovanni Capilungo, oggi in pensione, e Antonio Guido, che si sono alternati al settore affari generali).

Si tratta di un atto con cui il pubblico ministero contabile espone gli elementi sulla cui base fonda la contestazione di responsabilità e l’ammontare del danno, e invita il presunto responsabile a far pervenire proprie deduzioni e osservazioni difensive, e prove a proprio discarico, entro un termine perentorio (l’invitato ha anche la possibilità di chiedere di essere ascoltato). Nell’invito, qualora il piemme ritenga che sussista un fondato pericolo di perdita dei beni del responsabile, può essere chiesto il sequestro conservativo. E’ la prima volta che la senatrice, assistita dall’avvocato Pietro Quinto, viene tirata in ballo nella vicenda filobus.

A dare avvio all’inchiesta della magistratura contabile la segnalazione della Procura di Lecce. Secondo quanto previsto dall’articolo 129 delle norme di attuazione del codice di procedura penale, infatti, “quando esercita l’azione penale per un reato che ha cagionato un danno per l’erario, il pubblico ministero informa il procuratore generale presso la Corte dei Conti, dando notizia della imputazione.” Il pubblico ministero contabile ha dunque aperto un procedimento in base a una notizia di danno erariale, delegando la guardia di finanza all’attività di raccolta delle prove. In particolare, alle fiamme gialle salentine, è stato chiesto di verificare, attraverso l’esibizione di documenti, ispezioni, accertamenti e sequestro di documentazione, se vi fossero episodi di danno erariale.

La prolungata e attenta attività di indagine dei finanzieri del nucleo di polizia tributaria, al comando del colonnello Vito Pulieri, è poi confluita in una corposa informativa, finita al vaglio del procuratore regionale. Nelle pagine delle fiamme gialle emergerebbe che gli incarichi a Buonerba “siano stati  assegnati con lo scopo di far sembrare di pubblico interesse quello che invece era una vera e propria elargizione e conseguente spreco di denaro pubblico”. Come dire, l’ennesimo capitolo di una storia infinita.

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