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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Ex Lsu mandano in tilt la città. E’ conto alla rovescia per i tagli

Mancano 10 giorni allo scadere della proroga per l'appalto di pulizie, poi l'azienda Dussmann procederà con le sforbiciate oltre il 50 percento del salario. Centinaia di famiglie a rischio povertà. Manifestazione in centro e occupazione del Provveditorato agli studi

LECCE – La disperazione degli ex Lsu è esplosa per strada. All’improvviso, per quanto la vertenza sia nota e portata più volte all’attenzione dell’opinione pubblica per mezzo di manifestazioni, occupazioni e gesti eclatanti. In Puglia come altrove, giacché il guaio della gara ministeriale Consip, giocata al massimo ribasso, ha investito l’intero territorio nazionale spalancando, davanti agli occhi di 24mila famiglie, uno scenario inquietante fatto di miseri salari e povertà.

Così oggi, anche a Lecce, sono tornati a farsi sentire i lavoratori addetti alle pulizie delle scuole che hanno goduto di una proroga di due mesi che ha salvato temporaneamente il posto di lavoro, in virtù di un accordo fra i tre sindacati confederali regionali e l’azienda Dussman Service, vincitrice dell’appalto pugliese. Ma il tempo stringe e tra dieci giorni esatti quelle risorse aggiuntive, sbloccate mediante un emendamento alla legge di stabilità, non saranno più disponibili.

IMG_2128-3E’ bene ricordare che quell’intesa (peraltro fortemente contestata da una parte degli stessi lavoratori e dai sindacati autonomi) prevedeva una successiva convocazione del tavolo interministeriale capace di sbrogliare la matassa. Ma i tre dicasteri (Miur, Mise e Lavoro) insieme agli enti locali non hanno cavato un ragno dal buco, né a fine anno, né durante l’ultimo vertice che si è tenuto il 28 gennaio.

L’attuale mancanza di alternative porterà ad una conseguenza certa: dal 1° marzo diventeranno effettivi i tagli previsti dalla gara Consip che variano dal 50 al 70 percento sul monte ore settimanale. Le differenze dipendono dagli accantonamenti di personale accumulati da ciascun istituto scolastico. Ma, a conti fatti, si tratta di un vero disastro: nel migliore dei casi il salario base di 700/800 euro verrà dimezzato. Fino a sfiorare le 200 euro mensili. Molto al di sotto della cosiddetta soglia di povertà.

La prospettiva crea una situazione di comprensibile allarme tra gli interessati che hanno deciso di riunirsi, questa mattina, per dar vita ad una manifestazione spontanea. Striscioni alla mano, un corteo di 150 persone ha attraversato la città toccando piazza Sant’Oronzo, piazza Mazzini e Palazzo dei Celestini e arrivando a  bloccare il traffico veicolare nei punti nevralgici della rotatoria dell’hotel Tiziano (viale Calasso) e della prefettura (via XXV luglio). L’obiettivo, neppure taciuto, era quello di creare un disagio per costringere, chi di dovere, ad intervenire in tempi brevi. E concretamente.

lsu_celestini-3Ma se una parte dei lavoratori, insieme ai confederali di Cgil, Cisl e Uil, ha scelto la strada più pacifica, alcuni colleghi hanno voluto alzare il tiro. E contemporaneamente si sono recati sul tetto della sede del Provveditorato agli studi di Lecce, proclamando un’assemblea permanente che durerà ad oltranza. “Il governo è caduto ed è saltato tutto”, commenta il segretario Fsi Dario Cagnazzo al margine dell’occupazione. Il cambio di testimone tra i ministri della Pubblica istruzione potrebbe (questo temono i lavoratori) vanificare quella proposta di stabilizzazione del personale che era stata presa in carico dall’uscente Maria Chiara Carrozza. La bozza giace ancora sul tavolo della presidenza del Consiglio dei ministri e prevede di utilizzare i fondi già esistenti, cioè quei 290 mila euro destinati all’azienda Dussman, per mantenere l’orario di lavoro al di sopra delle 30 ore settimanali.

Insiste sul punto Dario Cagnazzo: “Eliminando l’anello intermedio delle cooperative si può ottenere un risultato dignitoso per i lavoratori cui rimangono, ormai, solo le briciole nelle tasche. Chi si oppone a questa proposta forse vuole difendere interessi di altra natura”.

Dal fronte della manifestazione, invece, Domenica Amadeo di Filcams Cgil ribadisce le intenzioni di Cgil, Cisl e Uil: “Esigiamo delle garanzie sul mantenimento dei livelli occupazionali e reddituali, innanzitutto. Ciò che manca è, evidentemente, la volontà politica di fare l’interesse degli ex Lsu. In ogni caso, valuteremo qualunque soluzione, compresa la proposta di internalizzazione avanzata dalla ex ministra Carrozza, purché vada nella direzione di garantire i diritti dell’intera platea dei lavoratori. Nessuno escluso”.

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