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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Corteo contro il racket: fronte comune di imprenditori, sindacati e istituzioni

Dietro lo striscione "Tutti uniti contro il racket" le associazioni di categoria, esponenti politici, alcune sigle civiche. Una manifestazione silenziosa, nel cuore della città, conclusa con un a serie di interventi nell'atrio di Palazzo dei Celestini

LECCE – Dopo i numerosi episodi criminali che hanno riempito le pagine dei giornali con una frequenza sconfortante negli ultimi mesi, un corteo silenzioso ha attraversato il cuore del centro storico per affermare che rispetto al racket, come a qualsiasi fenomeno criminale, non ci sono divisioni né tentennamenti. In gioco c’è la tenuta dell’economia sana, quella che già combatte tutti i giorni contro la morsa della crisi, quella stretta tra l’incudine della contrazione del credito bancario e il martello del calo dei ricavi: i cittadini hanno poco denaro da spendere e per gli investimenti delle amministrazioni è tempo di vacche magre.

Dietro lo striscione “Tutti uniti contro il racket” hanno trovato posto una trentina di gonfaloni comunali e circa 2mila persone, in buona parte espressione del tessuto associativo, politico e istituzionale della provincia di Lecce. In testa al corteo i rappresentanti delle sigle imprenditoriali: tra loro, Alfredo Prete, presidente della Camera di commercio di Lecce, destinatario il 30 aprile scorso di una busta con tre proiettili (le indagini sono in pieno svolgimento). Rispettata la consegna di evitare bandiere di partito, per evitare qualsiasi strumentalizzazione in prossimità delle elezioni europee.

atrio_celestini2-2Presenti i parlamentari del territorio Roberto Marti (Forza Italia), Salvatore Capone (Partito democratico) e Barbara Lezzi (M5S) mentre il sottosegretario al Lavoro, Teresa Bellanova, impegnata nella complicata vertenza dell’azienda Electrolux, ha aderito ma non ha potuto fare rientro a Lecce. Nelle prime file il sindaco di Lecce, Paolo Perrone, il presidente della Provincia, Antonio Gabellone, poco dietro l’assessore regionale alle Attività produttive, Loredana Capone e tanti altri rappresentati politici e istituzionali, oltre a sindaci e amministratori del territorio salentino.

Non è voluto mancare all’appuntamento don Raffaele Bruno – una vita in prima linea contro l’illegalità – e Francesco Scupola, imprenditore di Cavallino tra i primi ad avere il coraggio di opporsi alle intimidazioni finalizzate all’estorsione.

Il corteo, promosso da Nuovo Quotidiano di Puglia, è partito da Porta Napoli e si è snodato lungo via Libertini, corso Vittorio Emanuele II, piazza Sant’Oronzo (con un timido applauso dei passanti), via Templari e via Umberto I per poi sfociare nell’atrio di Palazzo dei Celestini dove si sono susseguiti gli interventi di rito. Il punto di arrivo è lo stesso prescelto per la manifestazione annuale contro le mafie promossa da Libera, l’associazione coordinata da don Luigi Ciotti, il 21 marzo scorso: in quell’occasione parteciparono solo centinaia di studenti in collaborazione con alcune realtà associative mentre, a parte una manciata di politici, tutti gli altri marcarono visita. Oggi è accaduto più o meno l’opposto: molta ufficialità mentre la città, nel suo complesso, e gli esercenti, in particolare, hanno proseguito normalmente nella loro routine quotidiana. 

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