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Cronaca

Crolla il soffitto della Questura: Uil lancia un nuovo allarme sicurezza

Cedimento nell’edificio, senza conseguenze. Il sindacato: “Il paradosso: non sentirci tranquilli a casa nostra”

LECCE- La sede della Questura di Lecce non è solida. Almeno a giudicare dai ripetuti incidenti (per fortuna privi di conseguenze) che si sono verificati all’interno dell’edificio. L’ultimo, in ordine di tempo, è accaduto questa mattina intorno alle 11:30: una parte del soffitto interno del secondo piano, all’altezza di uno dei corridoi più frequentati dal personale e dagli utenti, è crollato. Il caso ha voluto che poliziotti e persone che transitano a vario titolo si trovassero all’interno dei vari uffici. “Ci è andata bene” ha commentato il segretario provinciale di Uil Polizia Lecce Salvatore Annesi che ha divulgato la notizia, allertando immediatamente i vertici nazionali del sindacato.

Non è il primo episodio del genere, ma probabilmente il più grave: “Due anni fa – racconta lui – si verificò un crollo negli alloggi destinati al personale che sono stati puntellati e resi inaccessibili alle persone, tanto che in molti hanno dovuto cercare una sistemazione altrove”. La situazione, tuttavia, non è mai stata risolta. Così le crepe avanzano inesorabilmente, come confermato proprio questa mattina da un tecnico della Provincia di Lecce, senza che nessuno abbia intenzione di metterci mano.

Il soffitto del secondo piano, per giunto, pare essere interessato da un’infiltrazione che insiste e peggiora nel tempo. In assenza di adeguata manutenzione, denunciano dal sindacato, la sicurezza di tutti è costantemente a rischio e l’esiguità dei fondi sta legando le mani a chi di dovrebbe risolvere il grave problema strutturale dell’edificio.

“C’è da dire che il questore si è sempre impegnato per trovare un’altra sede agibile da destinare agli uffici della questura ma il progetto è fermo – aggiunge il sindacalista – ed è ormai evidente che l’amministrazione della Polizia di Stato non e più in grado di garantire la sicurezza dei lavoratori: non mi riferisco ai cosiddetti rischi del mestiere; paradossalmente i maggiori pericoli si trovano proprio in quello che dovrebbe essere il posto più sicuro, ossia la questura stessa. Non possiamo tollerare che ogni giornata di lavoro equivalga ad una roulette russa, non è possibile lasciare al caso o alla fortuna che questi ripetuti crolli provochino o meno delle vittime. Per assurdo, chi deve ingenerare il senso di sicurezza nei cittadini non può contare neanche sulla propria sicurezza personale”.

Il sindacato della Uil ha lanciato un appello al prefetto ed al questore di Lecce, chiedendo di intervenire presso gli uffici competenti, perché “la questione non può più essere ridotta ad un mero calcolo economico e non è più possibile trincerarsi dietro freddi argomenti come la spending review”.

La denuncia non finisce qui: “L' impressione è che si stia aspettando il compiersi di una tragedia per poi cercare di dare fattivamente una soluzione all'irreparabile. Non siamo più disposti a fare dell'emergenza la nostra quotidianità, sono decenni che ascoltiamo fiumi di parole che sfociano immancabilmente nel nulla. A nostro avviso bisognerebbe alzare il tiro e guardare la complessità della situazione, facendo un reale punto della condizione in cui versa la polizia di Stato leccese, focalizzando i cataclismi prodotti dai continui tagli subiti dal comparto sicurezza anche in termini di logistica”.

“Nel tempo abbiamo assistito a battibecchi tra imprenditori ed a sfilate di politici, i quali spesso si sono dimostrati più capaci e preparati nei difendere le ragioni del partito oppure quelle delle istituzioni da loro rappresentate, tralasciando il fatto che queste non trovano corrispondenza con gli interessi di centinaia di lavoratori – prosegue in tono polemico il sindacalista -. Siamo noi Poliziotti i veri danneggiati in questo sfoggio di inefficienza, siamo proprio noi a pagare lo scotto di un' ingordigia imprenditoriale e di un grave lassismo istituzionale. Poco ci importa se la nuova questura nascerà su un edificio a più livelli o a più corpi di fabbrica, se sarà su una struttura già esistente o costruita ex novo. Chiediamo solo che gli uffici garantiscano la dignità di un luogo di lavoro che risponda alle normative vigenti, soprattutto sul tema della sicurezza”.

La questura di Lecce sembra divenuta la pietra dello scandalo tra tutte le strutture delle Puglia che accolgono gli uffici di polizia: “Taranto vanta una struttura inaugurata da pochi anni, Brindisi e Foggia hanno degli stabili di recentissima costruzione, per non parlare di Bari che può vantare anche un centro polifunzionale che accoglie moltissimi uffici. Noi non chiediamo tanto: reclamiamo alle varie istituzioni solo un investimento in linea con le esigenze più basilari perché pagare un canone di locazione di circa 6mila euro l'anno, per soddisfare le esigenze degli uffici di polizia presenti nella sola città di Lecce, è poco in linea con una politica di rigore economico”.

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