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Cronaca Centro / Via Xxv Luglio

Da Capaci a Brindisi, manifestazione dei sindacati “per non dimenticare”

Cgil, Cisl e Uil presidiano la prefettura di Lecce per mantenere alta la guardia sul tema della legalità. L'anniversario della strage di Capaci si carica di significato alla luce dell'attentato alla scuola "Morvillo Falcone"

 

LECCE - Il 23 maggio 1992, l’autostrada che porta a Palermo, nei pressi dello svincolo di Capaci, diventava una trappola mortale per il giudice Giovanni Falcone e la moglie Francesca Morvillo . Quasi vent’anni dopo, viene colpita una scuola a Brindisi intitolata a proprio a loro, in un attentato che miete una vittima 16 enne ed ha tutto il sapore di una recrudescenza terroristica.

Il ventennale della strage di Capaci si apre nel segno di una nuova tragedia, quindi. A  dimostrazione che, qualunque sia la natura dell’esplosione disumana di Brindisi, anni dopo la strada tracciata dagli eroi della legalità è ancora tutta in salita. Lecce ricorda le vittime della mafia in una manifestazione organizzata dai sindacati confederali sotto i portoni della prefettura di Lecce. Un presidio simbolico per riunire i lavoratori, i cittadini. Per non dimenticare, ovvio, e per “solidarizzare con la famiglia di Melissa, piegata dal dolore e con l’intera comunità di una città colpita al cuore”, ci tengono a puntualizzare i segretari generali.

Le segreterie sindacali sono state, nel tempo,  baluardo e presidio di democrazia. Ora più che mai, bisogna continuare a lottare per salvaguardare i diritti delle persone e difendere quei valori della legalità messi in discussione da chi vuole approfittare del clima di tensione sociale per destabilizzare il Paese”, spiega il referente provinciale Uil, Salvatore Giannetto.

La recrudescenza terroristica che si annusa nell’aria è il sintomo di una crisi che ha mille risvolti, economici ed etici. Laddove l’esasperazione cresce, in una fase storica di recessione, secondo Salvatore Arnesano, numero uno della Cgil, “la classe politica deve assumere il compito di IMG_0232-2tamponare la disperazione e risolverla”. Canalizzarla, prima che rompa gli argini sfociando in violenza ceca , o ben indirizzata ai simboli della democrazia.

Il fatto che il bersaglio dell’attentato di Brindisi sia stata una scuola, forse non è casuale: “La barbarie che si è consumata in un luogo di cultura, in cui si costruisce il futuro dei giovani, evidenzia la necessità di ripartire proprio dalla scuola, – aggiunge Piero Stefanizzi di Cisl - dai luoghi dell’educazione per ripristinare quel rigore etico e morale che si è perso per strada”.

Senza dimenticare come la legalità sia un fattore di sviluppo economico non secondario, in un Paese che ha bisogno di ripartire. La criminalità organizzata che prolifera nei coni d’ombra della legalità, alimenta il mercato del lavoro nero, nel sommerso, del traffico illecito. Succhia l’energia di un territorio, e “anche se oggi la direzione distrettuale antimafia di Lecce ha messo a segno il colpo degli arresti ai caporali, così come le Procure procedono a gambizzare la Scu, rimane tantissimo da fare”, conclude il segretario Arnesano.

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