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Cronaca

Danni da maltempo, le prime richieste: "Indire subito lo stato di calamità naturale"

Danni a serre e tenute agricole, interi uliveti e pinete abbattuti, ma anche abitazioni colpite e persino strutture ospedaliere. A Nardò già si muove il Comune e Palese fa pressing sulla Regione

LECCE – Circa un’ora è bastata per mettere al tappeto un’ampia fetta di Salento. La tromba d’aria che si è abbattuta ieri ha sradicato interi alberi e provocato anche danni anche ad abitazioni e persino all’interno di strutture ospedaliere. Nell’oncologico del “Vito Fazzi” di Lecce tre donne sono rimaste lievemente ferite dal cedimento in almeno tre punti del controsoffitto.

Qualche problema analogo si è avuto anche nel nosocomio di San Cesario di Lecce che, con Cavallino e Lequile, stando a quanto rilevato dal comando provinciale dei vigili del fuoco, è stato fra i centri maggiormente colpiti dal violento nubifragio, accompagnato da forti raffiche di vento.

Già si levano, dunque, in queste ore, diverse richieste per indire lo stato di calamità. Rocco Palese, vicepresidente della Commissione bilancio della Camera, è fra coloro che si rivolgono alla Giunta regionale per ottenere “al più presto lo stato di calamità naturale affinché il Governo possa dichiarare lo stato di emergenza e si possa aiutare i Comuni e i proprietari di abitazioni, attività commerciali e terreni agricoli in cui sono stati divelti alberi, tendoni e anche pannelli solari”.

L’auspicio di Palese è che “la Regione proceda con immediatezza a quantificare i danni e faccia tutto quanto in suo potere per sostenere attivamente chi li ha subiti”.

Intanto, già si muove qualche Comune. Il centro di Nardò è stato solo lambito dalla tromba d’aria, ma il demanio è talmente esteso (basti ricordare che arriva fino al confine con la provincia di Taranto) che nelle zone di campagna non sono certo mancati i disagi.

In località Santa Chiara, ad esempio, nei pressi della frazione di Boncore (molto vicina a Porto Cesareo, ma a livello amministrativo ricadente sotto Nardò), sono stati sradicati un’ottantina di alberi d’ulivo, appartenenti a un podere ai confini con l’agro di Veglie (un altro fra i comuni più colpiti). Per questo, nella mattinata, l’assessore allo Sviluppo economico e all’agricoltura Maria Grazia Sodero, insieme con una pattuglia della polizia locale di Nardò, ha compiuto un sopralluogo nella zona per la verifica e la conta dei danni.

Il giorno dopo

L’amministrazione neretina assicura che sta verificando se vi siano altre situazioni di questo tipo per procedere poi con la richiesta alla Regione Puglia di attivazione della procedura per la dichiarazione dello stato di calamità naturale, in modo da ottenere fondi per il risarcimento dei danni subiti.

“Per fortuna - ha commentato Maria Grazia Sodero - il nostro territorio è stato solo sfiorato dalla tromba d’aria. Certo questi ulivi sradicati a Boncore sono un grosso danno per il proprietario e in generale per il nostro patrimonio olivicolo. Credo che chiederemo alla Regione di attivare l’iter per la dichiarazione dello stato di calamità naturale”.

Ma sono davvero tante le situazioni che è impossibile elencarle tutte. Nella “Tenuta Scaloti” in agro di Copertino, per esempio, sono caduti ben quattordici pini. O, per dirne un’altra, ci sono i danni a serre di cinque o sei aziende di Leverano, con produzione di pomodori, zucchine e varie verdure da mandare al macero. Ma la conta è davvero molto più estesa ed è appena iniziata.

Tutto nasce da una vasta circolazione depressionaria centrata sull’Europa centro-orientale che, stando a quanto riportano i bollettini della Protezione civile, sta continuando a convogliare verso l’Italia un flusso di correnti occidentali nell’ambito delle quali si colloca il transito di sistemi perturbati che si succedono in sequenza. La perturbazione che ha toccato non solo parte del Salento, ma anche altre regioni meridionali, s’è spostata verso il versante tirrenico, interessando Lazio e Campania.

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