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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca Via Matteo Tafuro

Tetti sventrati e alberi sulle case. Il maltempo fa sempre più paura

Ancora una tromba d'aria su capoluogo e parte della provincia, in un ottobre davvero terribile. Un miracolo che non vi siano state vittime. I danni sono ingenti ed hanno obbligato i vigili del fuoco ad un tour de force estenuante

LECCE – Venerdì 12 ottobre una tromba d’aria ha messo in serio pericolo la vita di diversi amanti del kitesurf, a Porto Cesareo, scaraventandoli contro le abitazioni. Il giorno successivo, il maltempo s’è ripresentato puntuale a bussare alle porte del Salento: un’ora infernale di pioggia che ha trasformato le vie di città e paesi in fiumi in piena. Quindi, fra il 15 e il 16 ottobre, ancora una tromba d’aria, con altri danni ad abitazioni e infrastrutture, fra cui una villetta a Squinzano, colpita da un fulmine, e nella zona del campo sportivo di Salice Salentino. Infine, questo pomeriggio, altro giro, altro danno. Meno di un'ora di  lampi, fulmini, pioggia scrosciante e raffiche di vento, ed il Salento è rimasto in ginocchio. Alberi divelti, case e serre agricole sventrate, cavi delle linee elettriche spezzati, strade allagate, veicoli in sosta sepolti da pesanti rami.

Nel Tacco d’Italia dal clima sempre più tropicale, l’ottobre del 2012 passerà nella memoria generale come un mese terribile, solcato da tempeste frequenti e distruttive. La tromba d’aria che s’è abbattuta oggi, in particolare fra Lecce e il versante jonico settentrionale del Salento, è durata poco, ma quel tanto che è bastato per creare nuovi danni e forte agitazione, mettendo nel contempo sotto stress gli operatori di primo intervento. Nonostante la pioggia abbia smesso di battere già verso le 14, alle 17 erano ancora una cinquantina gli interventi lasciati in coda dai vigili del fuoco, costretti a correre con tutti i mezzi e gli uomini a disposizione da un capo all’altro del capoluogo e della sua vasta provincia, e a dover stabilire in fretta e in furia le priorità.

Proprio la città di Lecce, dal centro alla periferia, è stata tra le località più colpite dalla tempesta, che solo per miracolo non ha provocato vittime, perché anche gli alberi apparentemente più robusti, si sono piegati come fuscelli alla furia del vento e dell’acqua. Come accaduto in via Tafuro, nel rione San Lazzaro, dove un grosso pino è crollato sul tetto di un’abitazione particolarmente “sfortunata”, perché già nel recente passato ha subito analoga stessa sorte. A farne le spese, quella volta, è stata la recinzione esterna, che ancora ne porta i segni. In questo caso, è toccato all’intera casa subire la furia del maltempo. E solo il caso ha voluto che all’interno non vi fosse nessuno, quando il tronco ha iniziato a traballare. Sul posto, oltre ai vigili del fuoco, anche gli agenti di polizia municipale. La via è rimasta chiusa al traffico.

E non è tutto. Nella vicina piazzetta Congedo, il vento ha letteralmente spazzato via da una vecchia palazzina la copertura in Eternit. Grosse tegole si sono frantumate sull’asfalto, a decine di metri di distanza, nei pressi di alcune attività commerciali, per fortuna senza colpire alcuna persona. L’area è stata recintata. Altri danni di un certo rilievo si sono verificati in un cantiere di via Reale, in via Gentile e in via di Ussano, nei pressi della stazione.   

In provincia non è andata certo meglio. Nella zona di Arnesano, un albero, su via Materdomini si è completamente divelto alla base andando a colpire il muro di recinzione di una villa privata. Sulla provinciale Arnesano-Novoli la caduta di un albero ha bloccato la circolazione per circa due ore. Su via Marconi il forte vento ha tranciato un cavo dell'alta tensione, finendo su un palo dell'illuminazione. Dal piano superiore della sede comunale in via De Amicis sono volate parti di coibentazione del primo piano, ancora allo stato rustico. Il parco di nuova realizzazione nella zona Riesci è rimasto senza luce per diverse ore. Al lavoro i tecnici comunali, gli elettricisti dell'Enel e gli agenti della municipale.“

Ma tanti davvero sono stati gli interventi dei distaccamenti dei pompieri, soprattutto di quello di Veglie. Tra le zone più colpite, infatti, ancora una volta è stata quella fra Leverano e Porto Cesareo. In particolare, sulla strada provinciale che conduce alla marina jonica, in località Pittuini (frazione di Nardò), diversi alberi sono crollati addosso ad alcune delle tante serre nelle campagne circostanti, andando anche ad intaccare i cavi dell’alta tensione. In questo caso, all’opera si sono messi i tecnici dell’Enel. E sono soltanto alcuni dei danni provocati dalla nuova perturbazione atmosferica. La paura è che presto, situazioni simili, possano ripetersi.  Con la stessa, inaudita violenza, di fronte alla quale si può fare ben poco.    

 

 

 

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