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Cronaca

Violenza sulle donne, fenomeno crescente: nel 2015 oltre il 50 per cento di arresti in più

Gli uffici della questura leccese, alcuni dei quali specializzati nel fenomeno dei soprusi ai danni delle donne, ha divulgato i primi dati. Se nel 2014 per stalking sono finiti in manette due cittadini, negli ultimi mesi il numero è salito a cinque. Idem per la violenza sessuale: otto in manette nell’anno in corso, a fronte dell’unico fermato in quello precedente

LECCE - Anche la questura di Lecce impegnata sul fronte della lotta contro la violenza sulle donne, un fenomeno in aumento. Lo fa attraverso il personale specializzato. Come quello della squadra mobile, con una sezione dedicata proprio ai reati contro la persona, della Divisione anticrimine  delegata alla trattazione delle pratiche inerenti l’ammonimento e l’Ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico. Quest'ultimo gestisce il primo intervento sia nelle situazioni che richiedono l’invio di una volante, sia tramite l’ufficio denunce, e sono direttamente coinvolti nel contrasto del fenomeno.

Nella giornata mondiale contro la violenza sulla donna, gli uffici hanno snocciolato alcuni dati. Le statistiche, in linea di massima, hanno solo un valore indicativo, se si pensa che non sempre le donne sono disposte a denunciare o lo fanno dopo un percorso molto sofferto: quasi sempre, infatti, l’autore del reato è il marito, il compagno o l’ex che non si rassegna all’interruzione della relazione fanno registrare  un incremento di casi nel 2015.

Nel 2014 le persone denunciate per stalking sono state 13 e quelle arrestate due, mentre nel 2015 vi sono stati tre denunciati e cinque  in manette. Non soltanto atti persecutori, ma anche violenze sessuali:  per questo reato, infatti, sono stati  4 i denunciati ed un arrestato nel 2014. Nell’anno in corso, invece,  un deferito e 8 arrestati.

Sul fronte della prevenzione, gli strumenti legislativi, recentemente affinati e potenziati prevedono l’istituto dell’ammonimento e della misura del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla vittima che viene minacciata e che subisce atti persecutori. In quest’ambito, la Divisione anticrimine, coordinata dalla dirigente Sandra Meo, ha proposto, di concerto con la squadra mobile, l’emissione di 10 ordinanze di divieto di avvicinamento alla persona offesa nel 2014 e sei nel 2015.

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