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Cronaca

Degrado "Cesine": Pellegrino dispone un sopralluogo

Dopo le segnalazioni sul degrado che starebbe compromettendo l'habitat della zona protetta lungo la costa adriatica, il presidente della Provincia ha disposto una serie di sopralluoghi

Il presidente della Provincia di Lecce, Giovanni Pellegrino, ha incaricato il dirigente del Settore territorio e ambiente, Giovanni Refolo, ed il comandante della Polizia provinciale, Elio Perrone, di effettuare un sopralluogo nell'area naturale ‘Le Cesine' per accertare lo stato dei luoghi e verificarne il degrado ambientale in atto.

"Mi sono giunte notizie su una situazione di grave e crescente degrado ambientale verificatosi nell'area naturale protetta delle Cesine - dice Pellegrino - con particolare riferimento agli specchi d'acqua, alla vegetazione palustre che li circonda, alle aree umide poste ai margini delle zone boschive. Pur non trattandosi di un'area naturale protetta regionale, ma, a quanto rammento, di una zona umida di interesse europeo vincolata in applicazione della convenzione di Ramsar, ritengo che questa Provincia non possa restare indifferente a un degrado ambientale, che, se accertato, riguarderebbe il principale topos naturalistico esistente nel territorio provinciale".

Il presidente della Provincia entra quindi nello specifico, illustrando le aree a rischio: "Ad una mia osservazione a distanza l'area meridionale della zona (località Termolito), un tempo sito elettivo di sosta per anatidi, rallidi, scolopacidi e uccelli di ripa, si è rivelata allo stato quasi totalmente invasa da sterpaglie e rovi. Dalle informazioni ricevute - aggiunge - risulterebbe un progressivo prosciugamento degli specchi d'acqua interni all'area boschiva e vasti fenomeni di essiccazione della vegetazione palustre agli stessi circostante. Riterrei, quindi, opportuno un sopralluogo da parte di agenti della Polizia provinciale eventualmente assistiti dai tecnici del Settore, che accerti lo stato dei luoghi e lo descriva in una relazione corredata anche da materiale fotografico".

"Se gli esiti del sopralluogo dessero conferma dello stato di degrado - conclude - ne riferirei al ministero dell'Ambiente e al competente assessore regionale. Non escluderei neppure uno studio da parte di questa Provincia che individui le cause del degrado e preveda possibili interventi di ricostituzione ambientale da proporre ai livelli amministrativi competenti".

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