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Cronaca

La denuncia choc:“Ero sua schiava, non solo per il sesso”. Arrestato il convivente

Una terribile storia durata tre anni in un’abitazione a Lecce. Il presunto aguzzino è un 46enne che in mattinata ha ottenuto i domiciliari dopo l’interrogatorio di garanzia

LECCE - L’avrebbe resa schiava, costringendola a suon di schiaffi, calci e pugni e minacce di morte a ubbidire a ogni ordine non solo di natura sessuale, ma anche economica, obbligandola ad accettare lavori, dei quali poi tratteneva i guadagni, e utilizzando a proprio piacimento la sua carta Postepay e altre carte prepagate aperte a suo nome.

Eppure lei, da quest’inferno iniziato sin dall’inizio della convivenza, nel giugno del 2017, con quell’uomo conosciuto su facebook, era riuscita a scappare, un anno dopo, nel cuore della notte, ma poi era caduta nella trappola, quella della promessa di un cambiamento, e ai polsi si era ritrovata catene più strette di prima.

Dopo il suo ritorno, lui l’avrebbe chiusa in casa o in bagno tutte le volte in cui usciva, sottraendole i documenti d’identità e impedendole di avere contatti col mondo esterno. E le cose sarebbero andate avanti così fino allo scorso maggio, rese ancor più difficili dalla convivenza forzata dovuta all’emergenza sanitaria.

Stando al racconto della malcapitata, inoltre, non sarebbe stata neppure libera di vestirsi, pettinarsi e truccarsi a suo piacimento, altrimenti sarebbe stata picchiata o minacciata con frasi del tipo “ti butto in mare”, “ti lego in campagna”, “ti faccio sparire”.

Ma a dirla lunga, per il giudice sono i lividi riscontrati dai militari sul corpo della donna, quando il 10 maggio giunsero nella sua abitazione, e che sarebbero dovuti a un’aggressione avvenuta qualche giorno prima.

Alla fine, però, l’orrore è finito: la donna è riuscita a liberarsi, trovando accoglienza nel Centro Antiviolenza Renata Fonte e il supporto di familiari e amici con i quali era riuscita a confidarsi e che si erano rivolti ai carabinieri, i quali, sabato scorso, hanno portato in carcere il presunto aguzzino su ordinanza di custodia cautelare del gip Sergio Tosi. Proprio oggi, l’indagato, un 46enne leccese (di cui omettiamo le generalità per tutelare la vittima) ha sostenuto l’interrogatorio di garanzia, durante il quale ha ammesso alcuni addebiti, come quello di aver tirato qualche schiaffo e aver rivolto parole dure alla convivente, a causa della loro relazione diventata burrascosa soprattutto negli ultimi tempi, negando però le accuse più gravi, quelle di violenza sessuale e di sequestro di persona. All’esito del confronto, ha ottenuto i domiciliari, richiesti attraverso l'avvocato difensore Cristiano Solinas.

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