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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Via Cagliari

Denuncia il furto della sua Fiat Punto, ma l’aveva scordata al parcheggio

Disavventura a lieto fine per una signora leccese che non si è risparmiata una tirata d’orecchi da parte degli agenti di polizia delle volanti intervenute sul posto, in via Cagliari. Sono tanti i casi analoghi, ma in altri Paesi europei gli sbadati non la passano liscia e rischiano serie sanzioni

LECCE – Esterno giorno, ore 10 del mattino. Due agenti di polizia dei “nibbio”, in moto, intervengono in via Sardegna, quasi all’angolo con via Regina Elena in zona San Lazzaro. Stanno verificando la targa di un’auto che, stando alla denuncia effettuata nel pomeriggio di ieri, sarebbe stata rubata.

Passano pochissimi istanti e dalla centrale operativa giunge la conferma che l’auto, una Fiat Punto ultimo modello, è proprio quella rilevata dal sistema satellitare in dotazione al veicolo che ha fatto scattare l’allarme presso l’assicurazione del denunciante.  

Sul posto sopraggiunge un’altra volante della polizia con due agenti che prendono in carico il caso permettendo ai colleghi in moto di proseguire.

A questo punto, però, la situazione, che potrebbe concludersi senza intoppi e, soprattutto, con buona pace della proprietaria del veicolo, inizia a complicarsi. La Punto, difatti, non soltanto non presenta segni di scasso evidenti, o ammaccature e quant’altro potrebbe far pensare a un furto commesso da principianti, ma presenta tutti gli effetti personali che erano stati lasciati all’interno incustoditi e ben in vista: un impianto stereo di marca, degli auricolari e altri oggetti di valore.

Nulla è stato toccato, né danneggiato. Gli agenti prendono nota di ogni particolare e si accorgono anche che il presunto ladro si è preso la briga di chiudere lo specchietto esterno per evitare che le altre automobili in transito possano danneggiarlo. A questo punto, agli uomini in uniforme risulta chiaro che qualcosa non torna. O si trovano dinanzi a un ladro gentiluomo, che dopo aver sottratto il mezzo di trasporto e sbrigato i propri affari ha deciso di lasciarlo con tutte le cure possibili in una zona del centro cittadino, e in uno stallo di parcheggio, oppure la proprietaria della macchina, chissà per quale motivo, deve aver combinato un pasticcio.

Sta di fatto che con il trascorrere delle ore, ben due dall’arrivo della pattuglia, il quadro inizia a delinearsi sempre meglio. Frattanto la proprietaria viene rintracciata dalla questura presso la propria abitazione, non lontana dal punto in cui è stata trovata la vettura, e gli agenti le chiedono di portarsi sul luogo per il disbrigo delle formalità relative all’identità, alla verifica dello stato del veicolo per la conseguente riconsegna dello stesso.

La signora, sulla quarantina, giunge a piedi accompagnata da un’amica e con le chiavi dell’auto in suo possesso. Alle domande degli agenti di polizia, che intanto avevano prontamente redatto un dettagliato verbale, la proprietaria si dimostra in evidente difficoltà contraddicendosi più volte.

La donna, nonostante l’evidenza contraddica ciò che aveva detto il giorno prima presso gli uffici della questura, fatica a descrivere il vero svolgimento dei fatti. Alla fine, sollecitata dallo zelo e dal garbo dei due poliziotti, ammette la propria dimenticanza e tutto si chiarisce. Non senza che gli agenti le abbiano fatto notare, stante il proprio dovere, di aver sottratto del tempo prezioso al servizio di pattugliamento urbano che avrebbe potuto richiedere un intervento, questa volta sì, davvero urgente.

Episodio che, come confermano anche i poliziotti, non sarebbe tanto raro quanto si potrebbe immaginare. Proprio in questi giorni è accaduto in zona Mazzini, sempre con la medesima modalità. Evidentemente troppi pensieri per la testa e molte faccende da sbrigare. Ma un po’ di attenzione in più non solo non guasterebbe, eviterebbe anche che gli uomini impegnati nel presidio del territorio debbano occuparsi di cose così prosaiche.  In altri Paesi dell’Unione certe distrazioni si pagano a caro prezzo e i cittadini non se la cavano con una semplice lavata di capo.

Basti pensare che, analogamente, se ci si reca al pronto soccorso per un sospetto codice rosso che poi si rivela bianco, si è tenuti a pagare il ticket. Ma quella di oggi, fortunatamente per la sbadata signora, è stata una mattina tranquilla e magari dopo aver recuperato la sua Punto avrà anche avuto il tempo per ritornare a fare shopping in centro. Ci si augura che, almeno stavolta, abbia preso dei punti di riferimento per rammentare dove ha posteggiato.

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